Giocattoli a terra dopo il bombardamento del condominio a Dnipro - Reuters
È salito a 44 morti il bilancio ufficiale dell'attacco missilistico che il 14 gennaio ha colpito un condominio a Dnipro, in Ucraina. Lo ha dichiarato il sindaco di Dnipro Boris Filatov, spiegando che tra le vittime si contano anche quattro bambini. Il bilancio dei morti potrebbe comunque ancora aumentare dato che risultano venti dispersi. Le ultime vittime estratte dalle macerie sono un bambino di un anno e suo padre.
A crollare è stata un' intera sezione del palazzo di nove piani e il bilancio è tra i più cruenti da quando Mosca ha invaso l'Ucraina lo scorso febbraio. Trentanove persone sono state salvate tra le quali 6 bambini e 34 sono i dispersi. Secondo le forze aeree ucraine la Russia avrebbe colpito l'edificio con un missile "Soviet-era Kh-22", noto per essere poco accurato.
Un appartamento sventrato dal missile a Dnipro - Reuters
Il Cremlino, invece, insiste che non ha colpito obbiettivi civili e incolpa la difesa aerea ucraina dell'attacco. Sempre nella giornata di sabato sono state colpite anche le città di Kiev, Kharkiv e Odessa in attacchi che, secondo Mosca, erano diretti all'infrastruttura militare ed energetica dell'Ucraina.
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha definito l'attacco missilistico contro il condominio "disumano", aggiungendo che "la Russia, intenzionalmente, continua a commettere crimini di guerra contro i civili".
Domenica sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver ricevuto molti messaggi di simpatia da tutto il mondo e ha condannato "il silenzio codardo" del popolo russo sull'attacco di Dnipro.
"Le operazioni di soccorso a Dnipro sono durate per tutta la notte", ha fatto sapere l'arcivescovo maggiore di Kiev, monsignor Sviatoslav Shevchuk, capo dei greco cattolici ucraini, "Ci sono ancora persone sotto le macerie anche se, con il procedere dei soccorsi, il numero dei morti sale. Circa 100 persone sono rimaste ferite. Dnipro ha annunciato tre giorni di lutto e tutti piangiamo i morti e preghiamo per questa eroica città. Oggi in Ucraina, più che mai, sentiamo di pagare per la libertà un prezzo molto alto".