martedì 25 gennaio 2011
Migliaia in piazza contro il presidente: «Mubarak vattene». Battaglia in piazza Tahair: le forze di sicurezza, costrette a ritirarsi. Un agente di polizia è morto, calpestato dalla folla, e altri sono rimasti feriti. Arrestati alcuni dimostranti.
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La polizia egiziana ha sparato lacrimogeni contro i manifestanti che lanciavano pietre nel centro del Cairo, nel corso di un corteo contro il presidente Hosni Mubarak. Negli scontri la polizia avrebbe anche fatto uso dei manganelli e degli idranti per disperdere la folla e alcuni attivisti sarebbero rimasti feriti. Nel pomeriggio si è saputo che al Cairo un agente di polizia è rimasto ucciso negli scontri. Il sito internet del partito Wafd ha spiegato che il poliziotto è caduto ed è rimasto calpestato nella ressa.Almeno 15 mila persone hanno preso parte nella capitale egiziana a quella che è stata ribattezzata "la giornata della collera": un'imponente manifestazione nata dal tam tam su Facebook e organizzata da esponenti della società civile e dell'opposizione. Scandendo slogan contro il rais Mubarak, il corteo si è snodato per le strade del centro, sfilando davanti alla Corte Suprema con cartelli come "La Tunisia è la soluzione", chiaro riferimento alla recente "rivoluzione dei gelsomini". I dimostranti hanno cercato di rompere diversi blocchi della polizia, marciando verso la centrale piazza Tahrir per poi dirigersi nel lungo Nilo. Salario minimo, fine della legislazione di emergenza e limite a due soli mandati dell'incarico presidenziale: queste le richieste degli attivisti, i quali hanno domandato inoltre le dimissioni del ministro dell'Interno, Habib al-Adly, e la condanna delle violenze di cui accusano le forze di sicurezza. E proprio il titolare del dicastero dell'Interno, in un'intervista al quotidiano filogovernativo Ahram, stamane aveva bocciato la protesta, affermando che "non avrà alcun impatto". Al Adli aveva anche assicurato il pugno di ferro contro coloro che "esprimono le loro idee illegalmente". Per mantenere l'ordine, il ministero ha disposto uno spiegamento di forze di sicurezza senza precedenti, con 20 mila agenti mobilitati nel centro della città.Oltre al Cairo, i manifestanti sono scesi in piazza anche a Ismailia, Suez, Alessandria. Nel Sinai del nord, infine, i dimostranti hanno dato alle fiamme alcuni copertoni e bloccato una strada costiera che conduce a Rafah, al confine con Gaza, chiedendo il rilascio dei prigionieri politici.Alla protesta non hanno partecipato i copti che hanno invitato a pregare per la sicurezza dell'Egitto. I responsabili della minoranza cristiana hanno definito i cortei come "atti di vandalismo che puntano a minare la stabilità del Paese".
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