venerdì 24 gennaio 2014
Tra le vittime anche una bambina. Un'autobomba con kamikaze e alcuni ordigni hanno colpito le sedi delle forze di sicurezza e un cinema, alla vigilia del terzo anniversario della caduta di Mubarak. Rivendicazione di un gruppo jihadista. Disordini: islamisti contro polizia e sostenitori dell'esercito.
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È intrisa di sangue la vigilia del terzo anniversario della caduta del regime di Hosni Mubarak in Egitto: stamani tre attentati hanno colpito la capitale, nel pomeriggio una quarta bomba è esplosa davanti a un cinema. Il bilancio è di sei morti e 95 feriti. Gravi anche i danni materiali, ma l'aspetto forse più pericoloso è l'ulteriore spaccatura che rischia di aprirsi nella società egiziana. Almeno altri otto morti si sono registrati negli scontri tra dimostranti e polizia.Sui luoghi delle esplosioni si sono formati raduni spontanei e opposti, con cori e slogan pro o contro i Fratelli Musulmani e l'ex presidente Mohamed Morsi. Ben presto sono scoppiati gli ennesimi disordini, che hanno visto a Giza 2.000 sostenitori del movimento islamista scontrarsi con gli agenti in assetto anti-sommossa. Alcuni hanno bruciato pneumatici e lanciato molotov contro la polizia, che hanno risposto col lancio di lacrimogeni. Violenti scontri tra manifestanti pro-Morsi e forze di sicurezza si sono registrati anche ad Alessandria, Minya e BeheiraQuattro manifestanti sono rimasti uccisi a Beni Suef. Lo riferiscono fonti della sicurezza. Un altro dimostrante era rimasto ucciso a Damietta.  È di tre morti, tra i quali una bimba di sette anni, il bilancio degli scontri a Fayyum, a sud del Cairo, tra dimostranti pro-Morsi e forze di sicurezza affiancate dai residenti filo esercito.L'attentato più grave è stato il primo, che ha preso di mira il quartier generale delle forze di sicurezza nel quartiere centrale di Bab el-Khalk, dove un kamikaze alla guida di un'autobomba si è lanciato contro la recinzione protettiva che circonda il complesso: quattro persone sono rimaste uccise e non meno di ottanta ferite. L'esplosione, che ha scavato un profondo cratere nel terreno e alla quale avrebbe fatto seguito una sparatoria, ha lesionato la facciata dell'edificio e anche quella dell'adiacente Museo di Arte Islamica. Il ministro per le Antichità, Mohamed Ibrahim, ha riferito che anche l'onda d'urto ha investito anche alcuni reperti custoditi all'interno, e che i danni ammontano complessivamente a circa 107 milioni di lire locali, equivalenti in euro a 11,2 milioni.Poco dopo tre ordigni sono stati lanciati da ignoti contro un veicolo con a bordo una pattuglia di poliziotti nel sobborgo di Dokki a Giza, città-satellite alla periferia ovest della capitale, nei pressi della stazione della metropolitana di el-Behous. Anche se il ministero della Sanità in un primo momento aveva smentito l'uccisione di una quinta persona, questa è stata poi invece confermata dal numero due della polizia, Mahmoud Farouk. Undici coloro che hanno riportato lesioni, in maggioranza passeggeri di un mini-bus che stava passando in quel momento.Il terzo attentato si è infine verificato sempre a Giza, davanti al commissariato di Talbiya, non lontano dalle Piramidi: la bomba, di fabbricazione artigianale, non ha causato ulteriori vittime.Nel pomeriggio l'esplosione di una quarta bomba davanti al cinema Radobis, lungo la strada che dal Cairo porta alle Piramidi a Giza, ha causato un morto. Ferite 4 reclute della polizia.Il gruppo jihadista Ansar Bait al Makdis (Ansar Gerusalemme), responsabile di più attentati in Egitto, e in particolare nel Sinai, ha rivendicato via Twitter il primo attacco: "Questo attentato è diretto contro le forze di sicurezza, infedeli e sanguinarie", si legge nel testo di rivendicazione. Il gruppo afferma che "proseguirà la jihad" e che "Allah accoglierà in paradiso il martire che ha effettuato l'operazione".
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