Sono con ogni probabilità fosse comuni i cinque siti individuati nei pressi della capitale del Burundi, Bujumbura, con i resti di numerosi corpi. Lo riferisce Amnesty International, sulla scia delle notizie di uccisioni di massa nel Paese africano, da oltre sei mesi in preda a una spirale di violenze. Secondo l'Onu, almeno 439 persone sono state uccise e 240mila sono fuggite all'estero, ma si teme che i numeri reali siano molto più alti.
Nel frattempo un giornalista e un fotografo del quotidiano francese Le Monde sono stati arrestati in Burundi. Stavano indagando sulle milizie armate attive nel Paese africano. La Francia chiede la "liberazione immediata" di Jean-Philippe Rémy e Philip Edward Moore, inviati speciali del quotidiano Le Monde arrestati ieri in Burundi insieme ad altre 15 persone: è quanto afferma il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. Un appello per la liberazione del giornalista francese, 49 anni, e del compagno fotografo britannico, di 34, sono stati lanciati anche dal quotidiano Le Monde e da diversi media francesi. I due reporter sono stati fermati a Bujumbura, la capitale del Burundi. Secondo il ministero locale della Sicurezza pubblica, i "due stranieri erano in compagnia di un gruppo di criminali armati". Rémy e Moore erano in Burundi per indagare sulla crisi politica che scuote il Paese dalla primavera scorsa. Secondo Le Monde, sono stati fermati mentre "incontravano un gruppo di oppositori" politici.