lunedì 24 gennaio 2022
I golpisti chiedono un cambio di strategia contro i jIhadisti che tengono in ostaggio il Paese, in uno stillicidio di violenza
Scontri in Burkina Faso dove i militari hanno arrestato il presidente Roch Marc Christian Kaborè

Scontri in Burkina Faso dove i militari hanno arrestato il presidente Roch Marc Christian Kaborè - Ansa

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C'è stato un golpe in Burkina Faso dove il presidente, Roch Marc Christian Kaboré, è stato arrestato da un gruppo di militari in rivolta che l'hanno rinchiuso in una caserma della capitale Ouagadougou. Secondo varie media come "Bbc" e "Radio France Internationale" in mano ai golpisti vi sarebbero anche il presidente del parlamento, Alassane Bala Sakandé, e alcuni ministri.

I militari insorti chiedono un cambio di strategia contro i jihadisti, che tengono in ostaggio il Paese in uno stillicidio di violenza quotidiana contro la quale il presidente Kaboré, al potere dal 2015, aveva promesso maggiore risolutezza dopo la rielezione nel 2020.

La scarsa qualità dei collegamenti telefonici e l'interruzione del traffico internet mobile, avvenuta ieri, stanno rendendo difficile verificare che cosa stia succedendo. Ieri sera sono stati uditi spari nei pressi della residenza del capo dello Stato,

Al potere dal 2015, Kaborè è stato rieletto nel 2020, con la promessa di fare della lotta anti-jihadista la sua priorità. L'obiettivo, però, non è stato raggiunto e l'ammutinamento dei soldati, in un Paese che in passato ha subito diversi colpi di stato e tentativi di golpe, mostrano la fragilità del potere del presidente di fronte alla violenza dei terroristi.

Da diversi mesi le città del Burkina Faso sono teatro di rabbiose manifestazioni antigovernative che sono state spesso represse con durezza dalla polizia antisommossa. Per tutta la giornata di domenica, i dimostranti hanno mostrato sostegno ai militari ammutinati e hanno allestito posti di blocco improvvisati in diverse strade della capitale, prima di essere dispersi dalla polizia.

Si attende una comunicazione ufficiale dell'esercito nelle prossime ore. Proteste e scontri a fuoco si sono verificati, nella notte tra sabato e domenica in diverse caserme del Paese, sia nella capitale Ouagadougou che in altre località. I miltari chiedono cambi ai vertici delle forze armate e maggiori investimenti nella lotta all'insicurezza diffusa, soprattutto nel centro e nel nord del Paese, a causa delle attività di diversi gruppi armati ribelli e di ispirazione jihadista.

A questo si aggiungono le proteste della società civile, che chiede maggiore sicurezza per i cittadini: nel fine settimana la polizia aveva disperso con i gas lacrimogeni una manifestazione organizzata nella capitale dal movimento Sauvons le Burkina.

Secondo l'Onu la violenza avrebbe costretto, nel 2021, circa 17.500 persone a lasciare il Paese. Ad oggi, lo stato di emergenza è stato dichiarato in 14 delle 45 province del paese per facilitare la lotta contro il terrorismo.

Dal 2019, il coprifuoco è stato imposto in queste regioni e regolarmente esteso. Gli attacchi all'esercito hanno, sempre più spesso, negli ultimi mesi, provocato l'indignazione della popolazione, che ha organizzato manifestazioni spontanee in diverse località , costringendo, a novembre, il presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kaborè ad ammettere "disfunzioni"
nella lotta contro il terrorismo, che devono "essere corrette". Un'ammissione che si riassume con una parola: corruzione. Una
parola che provoca la reazione dura della popolazione, che soffre sempre più gli effetti di una crisi economica che sembra inarrestabile.


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