Ansa
Il Parlamento britannico ha bocciato ieri sera l'accordo sulla Brexit che la premier Theresa May ha raggiunto con l'Ue. I voti contrari sono stati 432, quelli favorevoli solo 202. Subito dopo il leader laburista Jeremy Corbyn ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del governo. Il dibattito alla Camera dei Comuni sulla sfiducia comincerà alle 13 (le 14 in Italia), il voto finale è previsto intorno alle 19 (le 20 in Italia). Secondo i media britannici, il governo non dovrebbe cadere poiché i deputati della maggioranza che si sono schierati con l'opposizione nel respingere l'accordo per la Brexit hanno annunciato il loro sostegno a May.
1. Sfiducia
Il leader laburista Jeremy Corbyn ha presentato una mozione di sfiducia del governo May, forzando la strada verso elezioni anticipate. I ribelli conservatori e il Dup nordirlandese hanno già annunciato che non appoggeranno la mozione.
2 Nuove elezioni
Non è escluso che la premier convochi un voto anticipato per chiedere agli elettori un chiaro mandato a implementare l’accordo negoziato con Bruxelles.
3 Hard Brexit
Uscita senza accordo: imprevedibili gli scenari sul fronte della mobilità, dell’approvvigionamento di cibo e medicine, della produzione. Attesa contrazione del Pil e svalutazione della sterlina.
4 Rinvio
La premier potrebbe chiedere a Bruxelles una proroga dell’Articolo 50 del Trattato di Lisbona, quindi, un posticipo della data di scadenza della Brexit (29 marzo).
5 Referendum
Una maggioranza trasversale europeista potrebbe riuscire a scavalcare il governo e ottenere una nuova consultazione su Brexit. Sarebbero determinanti i voti dei laburisti nonostante la contrarietà di Corbyn.
6 Dimissioni
Nell’impossibilità di conciliare le due anime dei Tory, quella dei Brexiteer e quella più europeista, May potrebbe dimettersi. Eventualità che la premier ha però già escluso.
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