«La nuova strategia di Boko Haram che usa bambine innocenti come bombe umane è aberrante e inimmaginabile. Penso alla grande manifestazione di Parigi e auspico anche qui una grande marcia di unità nazionale che superi le divisioni politiche, etniche e religiose. Dobbiamo dire no alla violenza e trovare una soluzione ai problemi che affliggono la Nigeria». Così ha commentato all’agenzia Fides, Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo nigeriano della città di Jos, criticando l’Occidente per la sua mancata attenzione al terrorismo in Nigeria. Il suo appello giunge in un momento di altissima tensione politica nel Paese. Manca infatti solo un mese alle elezioni generali nigeriane e il presidente cristiano Goodluck Jonathan, candidatosi per un secondo mandato, ha già dichiarato di non volere "interferenze" in questo periodo. Ma mentre i politici combattono per la vittoria elettorale, altre due ragazzine si sono fatte esplodere domenica scorsa nel Nord del Paese. L’attentato ha colpito il mercato di Kasuwar Jagwal a Potiskum, capitale commerciale dello Stato federale di Yobe. Si calcolano più di 20 morti e almeno 40 feriti. Non ci sono ancora state rivendicazioni, ma le autorità non hanno dubbi: Boko Haram sta utilizzando i più indifesi per seminare terrore. «Due ragazze sono arrivate in bici al mercato nel primo pomeriggio», ha detto ieri alla stampa Muktari Ibrahim, un residente della città. «La prima attentatrice è riuscita a superare la sicurezza. La seconda, invece – ha continuato Ibrahim –, si è spaventata ed è corsa verso l’altro lato della strada sperando di salvarsi. Ma è saltata in aria comunque». Le due deflagrazioni hanno scagliato entrambi i corpi smembrati delle vittime a diversi metri di distanza. Sono stati gli agenti di polizia ha recuperare i poveri resti delle due giovani. «La prima ad esplodere aveva poco più di 20 anni – ha affermato un ufficiale governativo –, mentre quella che ha tentato di scappare non poteva averne più di 15». I qaedisti di Boko Haram hanno immolato almeno 8 ragazzine negli ultimi mesi, quella di sabato scorso aveva appena 10 anni. Da quando le forze di sicurezza sono riuscite a prevenire alcune esplosioni di auto-bombe presso i posti di blocco, gli edifici governativi o le chiese, i terroristi hanno cambiato tattica. «Le giovani attentatrici possono aver subito un pesante lavaggio del cervello o vogliono vendicare la morte di un loro parente – hanno spiegato fonti dell’intelligence nigeriana –. Ma nella maggior parte dei casi sono forzate dagli insorti a indossare la cintura esplosiva sotto il velo». Ieri il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha dichiarato: «Useremo tutti i mezzi necessari per alleviare le sofferenze del popolo nigeriano». Sono oltre 10mila le persone uccise da Boko Haram durante il 2014 e almeno 1,7 milioni i profughi. Circa 3.200 persone sono state invece evacuate verso la città di Maiduguri dopo essere scappate da Baga, una cittadina dove sono probabilmente morte 2mila persone. Ma i guerriglieri di Boko Haram continuano ad attaccare anche nel vicino Camerun. Ieri hanno assaltato la città di Kolofata, nel Nord del Paese. I militari camerunesi hanno detto di aver ucciso 200 ribelli e di aver perso uno solo soldato.