Ansa
Nonostante le rassicurazioni dei taleban, nel terzo giorno dell'Emirato islamico si registrano caos e tensioni in alcune città del Paese. Proteste si segnalano a Jalalabad, capoluogo della provincia di Nangarhar, dove i taleban hanno aperto il fuoco contro un gruppo di manifestanti provocando almeno due morti e 10 feriti, mentre alcuni giornalisti sarebbero stati malmenati.
Nel capoluogo della provincia di Nangarhar, nell'est del Paese, centinaia di persone sono scese in strada armate di bandiere afghane, da contrapporre a quella dei taleban, 'nuovi padroni' delll'Afghanistan.
I taleban fanno saltare in area statua leader hazara Mazari
I taleban hanno fatto saltare in aria la statua di un leader della milizia sciita che aveva combattuto contro di loro durante la guerra civile in Afghanistan negli anni '90, secondo le foto circolate sui social media. La statua raffigurava Abdul Ali Mazari, un capo della milizia ucciso dai taleban nel 1996.
Mazari era un leader della minoranza etnica hazara dell'Afghanistan, gli sciiti che erano stati perseguitati sotto il precedente governo dei taleban sunniti. La statua si trovava nella provincia centrale di Bamyan, dove i taleban hanno fatto saltare in aria anche due enormi statue di Buddha di 1.500 anni scolpite in una montagna nel 2001, poco prima dell'invasione guidata dagli Stati Uniti che li ha cacciati dal potere. I taleban hanno affermato che i Buddha violavano il divieto di idolatria imposto dall'Islam.