sabato 23 novembre 2024
Un cratere dove c'era un edificio di otto piani. Altri raid nei sobborghi. Attacchi anche a Gaza: almeno 19 vittime
Le macerie dell'edificio di otto piani distrutto nel quartiere centrale di Basta a Beirut

Le macerie dell'edificio di otto piani distrutto nel quartiere centrale di Basta a Beirut - Ansa

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Un pesante attacco aereo israeliano ha raso al suolo, nella notte, un edificio residenziale di otto piani nel centro di Beirut. «La capitale si è svegliata con un terrificante massacro, con gli aerei israeliani che hanno completamente distrutto un edificio residenziale di otto piani usando cinque missili, a Maamoun Street nel quartiere di Basta», ha riferito l'agenzia libanese Ani. Il quartiere è abitato da sunniti e sciiti (i miliziani di Hezbollah sono sciiti) e nelle vicinanze si trovano diverse ambasciate occidentali. E' la terza volta in una settimana che i bombardamenti prendono colpiscono la capitale.

I soccorritori hanno trovato, tra le macerie, «un gran numero di morti e di feriti»: i cadaveri sarebbero 12, e i feriti 63, ma il bilancio cresce di ora in ora. L'enorme cratere generato dall'impatto fa ipotizzare l'uso di ordigni "da bunker" in grado di esplodere sottoterra, come quello che uccise il leader di Hezbollah, Nasrallah. L'obiettivo sarebbe stato il capo militare di Hezbollah, Muhammad Haydar, stando a quanto riferisce il quotidiano saudita al-Arabiya. Haydar è uno dei componenti del consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah. Il ministro lilbanese della Salute, Firass Abiad, ha detto che il raid non è stato preceduto dal solito avvertimento alla popolazione civile a mettersi in salvo. Danneggiati diversi edifici vicini.

Nella mattinata diversi attacchi aerei, preceduti dall'ordine di evacuazione, hanno colpito i sobborghi meridionali di Beirut, in particolare quello densamente popolato di Chiyah di Ghobeiry, che ospita diversi centri commerciali.

L'esercito israeliano informa che i raid su Beirut hanno preso di mira "diversi centri di comando di Hezbollah" e "depositi di armi". Aggiunge di aver preso misure per "attenuare i danni ai civili" e accusa Hezbollah di usare la popolazione "come scudo umano".

Dopo quasi due mesi di guerra aperta sul fronte libanese, un sondaggio di New12 rivela che il 54% degli israeliani sarebbe favorevole a un accordo e il 24% contrario (il 22% non si esprime). Il 64% degli intervistati non si fida del governo e, in caso di elezioni, solo il 34% dichiara che voterebbe per Netanyahu. Più gradito, anche se di poco (38%), sarebbe l'ex primo ministro Naftali Bennett.

Una bozza di accordo per il cessate il fuoco, proposta dagli Stati Uniti, ha ricevuto il sostanziale via libera da parte del presidente del Parlamento libanese, Berri, molto vicino a Hezbollah, ed è ora nelle mani di Netanyahu. Per alcuni analisti, l'aumentata pressione militare israeliana di questi giorni servirebbe a far pressione sui miliziani per concludere l'accorto, secondo altri è indice che non c'è interesse a negoziare.

Nella notte, raid israeliani anche sulla Striscia di Gaza, accompagnati da tiri di artiglieria. Almeno 19 persone, fra cui dei minori, sono morte e decine sono rimaste ferite. Lo afferma la protezione civile di Gaza, espressione di Hamas.

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