venerdì 7 ottobre 2016
​Il presidente Santos premiato per i suoi sforzi nel processo di pace con le Farc.
Una speranza concreta, non un auspicio di Fabio Carminati
Le ombre non fugate dal Nobel di Marco Olivetti
Colombia, un Nobel alla speranza
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​Il Premio Nobel per la Pace 2016 è andato al presidente colombiano Juan Manuel Santos per i suoi "sforzi tenaci" allo scopo di portare la pace nel suo Paese dopo 52 anni di guerra civile con le Farc, 220mila morti e 6 milioni di sfollati.Il premio è un incoraggiamento a non gettare la spugna: l'accordo con la guerriglia è stato clamorosamente bocciato dal referendum popolare di domenica scorsa, ma il comitato per il Nobel norvegese ha voluto ugualmente premiare il presidente che il giorno dopo la sconfitta ha invitato le parti a partecipare a un ampio dialogo nazionale perché il processo di pace non muoia.I negoziati con la guerriglia delle Farc erano iniziati 4 anni fa e l'accordo siglato il 26 settembre. Il Comitato del Nobel ha voluto sottolineare che il candidato colombiano, "nonostante l'accordo fosse molto controverso, abbia voluto ugualmente sottoporlo al voto". Pur se con un'elevata astensione, l'accordo è stato bocciato, a causa anche della campagna demolitoria compiuta dall'ex presidente Alvaro Uribe.

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"Il fatto che una grande maggioranza di votanti abbia detto 'no' all'accordo di pace non significa necessariamente che il processo di pace sia morto", ha detto il comitato dei Nobel. "Il referendum non è stato un voto a favore o contro la pace. Quello che il 'no' ha rifiutato è stato l'accordo specifico, ma non il desiderio di pace".E adesso il Comitato dei Nobel "spera che tutti i partecipanti condividano la loro parte di responsabilità e cooperino in modo costruttivo alle riunioni di pace che si celebreranno prossimamente". Oggi c'è una grande incertezza sul futuro della Colombia: "Esiste il pericolo reale che il processo di pace si interrompa" e che "la guerra civile riprenda", il che "rende ancora più urgente il rispetto del cessate il fuoco da parte dei soggetti implicati, guidati dal presidente Santos e dal capo della guerriglia delle Farc, Rodrogo Londono", meglio noto come Timochenko.Un premio, dunque, che incoraggia "un processo più che riconoscere un risultato", come ha detto la stessa presidente del comitato, la signora Kaci Kullmann Five, "un riconoscimento al lavoro del presidente e anche un forte incoraggiamento a tutte le forze implicate perchè vadano avanti". Un premio che vuole essere anche "un omaggio al popolo colombiano che nonostante le grandi difficoltà non ha mai rinunciato alla speranza di una pace giusta e a tutte le parti che hanno partecipato". Non sono state premiate le Farc, e del resto sarebbe stato impossibile premiare un movimento di guerriglia.Santos ha accettato il premio "in nome del popolo colombiano che tanto ha sofferto" e ha aggiunto che la pace è "molto molto vicina". Come ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, "si è andati troppo lontani per tornare indietro".

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