Un collage diffuso da #prayforManchester con le foto delle persone disperse: alcune («found») sono state ritrovate (Ansa)
Il Daesh ha rivendicato la responsabilità dell'attentato di Manchester, nel Regno Unito, dove un kamikaze si è fatto esplodere ieri sera al termine del concerto della cantante statunitense Ariana Grande nel palazzetto Manchester Arena. Il bilancio di stamani, diffuso dalla polizia locale, è di 22 morti e di almeno 60 feriti. Ma mancano all'appello almeno altre 12 persone. Tra le vittime vi sono molti bambini e ragazzi. Una 16enne è la prima vittima identificata dell'attacco: si chiamava Georgina Bethany Callander. Ieri aveva scritto su Twitter, pensando al concerto: "Non vedo l'ora che sia domani". La seconda di cui si conosce il nome è Saffie Roussos, aveva 8 anni. Così la ricorda Chris Upton, il suo maestro alla Tarleton Community Primary School: "Era semplicemente una piccola deliziosa bambina sotto ogni punto di vista. L'amavamo tutti".
«L'attentatore, che aveva con sé un ordigno rudimentale, si è fatto esplodere all'interno del foyer», ha spiegato il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, comunicando la morte del kamikaze. «La priorità ora è capire se l'uomo abbia agito da solo o se invece sia parte di una rete», ha aggiunto.
Il kamikaze sarebbe un 23enne nato a Manchester da famiglia libica
L'uomo che si sarebbe fatto saltare in aria a Manchester sarebbe Salman Abedi, aveva 23 anni ed era noto alle autorità britanniche. Nato a Manchester nel 1994, Abedi era il secondo dei quattro figli di una coppia di rifugiati libici, emigrati nel Regno
Unito per sfuggire al regime del colonnello Gheddafi. Il Telegraph riferisce che sua madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre Ramadan Abedi, una guardia giurata, hanno vissuto a Londra prima di trasferirsi nel quartiere di Fallowfield, a sud di Manchester, dove hanno trascorso almeno 10 anni. Notizie non confermate riferiscono che l'intera famiglia Abedi, a parte i due figli più grandi, avrebbe fatto ritorno in Libia. Abedi avrebbe viaggiato da Londra a Manchester in treno.
La rivendicazione del Daesh
La rivendicazione è comparsa sull'agenzia di stampa Amaq, espressione dei jihadisti del Daesh. Nel messaggio non si parla però di kamikaze (la cui responsabilità è stata accertata dalla polizia) ma di bombe. «Uno dei soldati del Califfato è riuscito a posizionare ordigni esplosivi in mezzo a un raggruppamento di crociati nella città britannica di Manchester, dove è avvenuta l'esplosione nell'edificio Arena che ha causato la morte di 30 crociati e il ferimento di altri 70. Per chi venera la Croce e i loro alleati il peggio deve ancora venire. Sia lode ad Allah» recita il testo.
Alcune ore prima era comparso sul web un video di soli 16 secondi, in cui un uomo incappucciato, con la bandiera nera del Daesh, minaccia: «È solo l'inizio». E pronuncia quella una dichiarazione di guerra: «I leoni del Daesh stanno iniziando ad attaccare tutti i crociati». Si indaga sull'autenticità del video.
L'esplosione, la paura, la fuga
Era appena terminato il concerto, nel palazzetto Manchester Arena, e tutti si stavano avviando alle uscite. Erano passate da poco le 22.30, (le 23.30 in Italia). Un orario adatto a quel tipo di pubblico: essenzialmente ragazzi e molti bambini accompagnati dai genitori. All'improvviso si è sentita un'esplosione, nell'atrio del palazzetto. Molti hanno pensato allo scoppio accidentale di qualcosa, a nessuno è venuta in mente l'ipotesi terroristica. La stessa polizia l'ha confermata solo questa mattina. I testimoni raccontano di una situazione di confusione generale, con gente nel panico, in fuga, e urla. L'adiacente stazione di Manchester Victoria è stata chiusa e tutti i treni sono stati cancellati.
A causare l'esplosione sarebbe stato un ordigno artigianale con schegge, poiché chi ha prestato i primi soccorsi ha riferito alla Bbc di ferite lacerate. Moltissime le ambulanze accorse sul posto e imponente il dispiegamento di polizia nella zona. Tante le storie di coraggio e di abnegazione. Una cinquantina di bambini separati dai genitori nel caos dell'attacco sono stati portati al riparo, nell'hotel Premier Inn, vicino al luogo della strage, da una signora 48enne - Paula Robinson - che si trovava nella zona dell'arena al momento della strage: lo ha scritto in un post su Facebook la stessa Robinson, secondo quanto scrive il quotidiano Independent.
Allarme in un centro commerciale, primi arresti
Gli artificieri della polizia di Manchester sono entrati in azione all'Arndale shopping centre dopo che è scattato un allarme per un pacco sospetto. Un uomo è stato arresto e portato via dalla polizia. Secondo il quotidiano Daily Mirror, la polizia inglese sta effettuando una serie di arresti nelle zone di Chorlton e di Ashton: sarebbero legati all'attentato.
LE TESTIMONIANZE «C'erano bulloni e sangue dappertutto» di Elisabetta Del Soldato
La premier May: possibile un nuovo attentato, sarà schierato l'esercito
Le prime parole della politica britannica, nel pieno della campagna elettorale per il voto dell'8 giugno, arrivano dalla premier, Theresa May, che ha parlato di un attentato «orribile» e ha annunciato che sospenderà le attività in vista del voto (così ha fatto anche il leader laburista Jeremy Corbyn). Questa mattina alle 9 (le 10 italiane) la premier presiede il comitato britannico di emergenza per la sicurezza «Cobra». Poi May ha avvertito che l'allarme resta alto ed è possibile un altro attentato». «Manchester eroica, il male oscuro non avrà la meglio. Preghiamo per coloro che vivono nel dolore della perdita e della sofferenza, e per coloro che ci proteggono»: sono le parole dell'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby.
E in serata May ha annunciato che il Regno Unito ha alzato il livello di allerta a "critico", il più alto su una scala di cinque, e che schiererà l'esercito per supportare la sicurezza.
Trump: ideologia perversa, va annientata
«Questa ideologia perversa deve essere annientata, ed intendo dire completamente annientata, e le vite innocenti vanno protette», è stato il primo commento a caldo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump a Betlemme, per un incontro col presidente palestinese Abu Mazen. «Non risultano italiani coinvolti» , ha fatto sapere il ministro degli esteri, Angelino Alfano. «È stata attivata l'unità di crisi della Farnesina».
Sul web i jihadisti esultano
Siti jihadisti festeggiano l'attentato di Manchester, anche se nessun gruppo ha rivendicato la strage. Secondo il Site, il sito che monitora l'attività jihadista online, sui canali di sostegno al Daesh sta circolando un video che ritrarrebbe il kamikaze, con il volto coperto.
ANALISI Un tempismo sospetto, in un momento internazionale «delicato» di Fabio Carminati
#PrayforManchester sui social
Come è già successo durante gli attacchi di Parigi del 13 novembre 2015 e di Bruxelles del 22 marzo del 2016, fra i cittadini è scattata la solidarietà tramite i social network: su Twitter è stato lanciato l'hashtag #Roomformanchester, tramite il quale le persone offrono stanze libere per accogliere chi si trova in difficoltà a causa della situazione. Inoltre Facebook ha nuovamente attivato il cosiddetto "safety check", grazie al quale chi si trova nella zona interessata può fare sapere ai propri contatti che sta bene. Su Twitter è stato creato il profilo #PrayforManchester con le foto di alcuni dispersi e l'invito naturalmente a pregare per le vittime e i loro familiari.
Chi è Ariana Grande
Ha solo 23 anni ma è già uno dei personaggi più amati dai teenager. Ariana Grande, cantante nata il 26 giugno 1993 a Boca Raton, in Florida, ieri sera aveva inanellato l'ennesimo successo di pubblico.
Salita alla ribalta grazie al ruolo di Cat Valentine nelle sit-com per ragazzi di Nickelodeon Victorious e Sam & Cat dal 2010, nel 2011 pubblica il suo primo singolo Put your hearts up. Nel 2013 esce l'album Yours truly e balza al primo posto della Billboard Hot 200. Ma il successo arriva nel 2014 quando il secondo disco My Everything vende oltre 4 milioni e mezzo di copie in tutto il mondo. La voce potente di Ariana Grande, spesso paragonata a quella di Mariah Carey e Whitney Houston, si presta a sonorità pop e R&B con contaminazioni funk e hip-hop. Nel 2016 esce il terzo album Dangerous woman che dà il via ad un tour mondiale, il Dangerous Woman Tour: partito il 3 febbraio scorso a Phoenix, in Arizona, aveva già toccato diverse città prima di arrivare ieri a Manchester. Nei prossimi giorni avrebbe dovuto fare tappa a Londra, poi Belgio, Polonia, Germania, Svizzera, Francia, Portogallo e Spagna prima di arrivare in Italia, il 15 giugno al Palalottomatica di Roma e il 17 al Pala Alpitour di Torino. La cantante è rientrata in Florida, dove vive, è ha fatto sapere di avere intenzione di interrompere il tour in Europa. I due appuntamenti italiani dovrebbero saltare, ma nella giornata di martedì i biglietti risultano ancora in vendita. La cantante non ha ancora formalmente cancellato nemmeno i due concerti di giovedì e venerdì alla 02 Arena di Londra. Nessun annuncio ufficiale è stato ancora diramato sulla cancellazione o meno
Seguitissima sui social network, Ariana Grande dopo l'attentato ha scritto su Twitter, dove ha più di 45 milioni di follower: «Sono devastata. Dal profondo del mio cuore, mi dispiace così tanto. Non ho parole». Nonostante la giovane età ha già conseguito una lunga sfilza di premi, dagli MTV Video Music Awards ai Teen Choice Awards, ed è stata inserita dalla rivista Time fra le cento persone più influenti al mondo.