domenica 22 dicembre 2024
Almeno 5 morti e oltre 200 feriti a Magdeburgo tra la folla investita da un Suv. L'arrestato è uno psichiatra di origine saudita islamofobo che accusa i tedeschi di accogliere jihadisti siriani
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La strage delle famiglie al mercatino di Natale. Sarà ricordato anche così l’attacco nella piazza centrale di Magdeburgo, capoluogo del land della Sassonia Anhalt, est della Germania. «Per ora il bilancio è di almeno 5 morti e oltre 200 feriti, di cui 40 in gravissime condizioni, siamo molto preoccupati per loro», ha sottolineato il cancelliere Olaf Scholz, in visita a Magdeburgo.

Ieri tra le bancarelle del mercatino, allestito nella piazza centrale, che resterà chiuso per tutto il periodo natalizio, si udiva solo il rumore dei passi degli agenti di polizia. Il giorno prima era iniziata la festa, venerdì 20 dicembre è stato l’ultimo giorno di scuola per migliaia di bambini e ragazzi e, secondo le tradizioni della Germania cattolica, praticamente tutte le famiglie di Magdeburgo si erano riversate nel mercatino nella piazza della Rathaus, l’antica sede del Comune. Musica, canti, dolciumi, caroselli, corse dei bambini tra le bancarelle. Alle 19.07 è arrivata la Bmw nera: una folle corsa per 400 metri. «Quando ho visto arrivare la macchina a quella velocità, ho urlato e sono riuscita a prendere mio figlio in braccio. Puntava le famiglie per travolgere più persone possibile», ha raccontato una donna alla televisione regionale.

Al volante del Suv, noleggiato qualche ora prima in una concessionaria di Bernburg, a circa 40 chilometri da Magdeburgo, c’era Taleb A., un cinquantenne di origine saudita. Un esempio di integrazione? Medico, psichiatra e psicoterapeuta, impegnato nel recupero dei tossicodipendenti, nel 2016 aveva reso pubblica la sua rinuncia all’islam: «La mia famiglia oggi mi odia solo perché non posso credere che si debba tagliare la mano a un ladro», spiegò in un’intervista nel 2019 al quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, in cui raccontava come aiutava le saudite ad arrivare in Germania e a chiedere asilo. In realtà il 50enne medico, risultato positivo al test antidroga subito dopo l’arresto, «era un islamofobo» ha sottolineato la ministra dell’Interno, Nancy Faeser, che ha anche annunciato l’innalzamento delle misure di sicurezza in molte città e länder. Il saudita drogato, che odia l’islam ma anche la Germania che, a sua detta, offre ospitalità e asilo ai jihadisti siriani, è un folle con problemi psichici o un terrorista lupo solitario? A questa domanda dovranno rispondere gli inquirenti. Ieri hanno confermato l’allarme dei servizi di Riad, che avevano avvertito le autorità tedesche di possibili attentati e attacchi. Ma Taleb A. non era considerato un soggetto pericoloso o tanto meno un terrorista.

Ora restano solo il silenzio della città e il dolore e la tristezza della Germania ferita. «Dobbiamo restare uniti come Paese, è importante che ci parliamo. Non dobbiamo permettere che sia l’odio a determinare la nostra convivenza», ha esortato il cancelliere Scholz, che da oggi con tutto il mondo politico tedesco sarà chiamato ad affrontare una campagna elettorale che, già prima dell’attacco di Magdeburgo, si annunciava complicata e nervosa. Lo scottante tema di migranti e richiedenti asilo potrebbe trasformarsi in una trappola per tutte le forze politiche.

Ieri sera nel duomo di Magdeburgo si è svolta una funzione di preghiera per le vittime, alla quale ha partecipato anche il presidente della Repubblica federale, Frank-Walter Steinmeier.

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