Statue distrutte a colpi di ascia e
picconi. È contro le antichità conservate nel museo di Mosul che
questa volta si indirizza la rabbia dei jihadisti dello Stato Islamico
(Is). Le azioni dei miliziani mirate a distruggere i reperti
custoditi nel museo Ninawa e risalenti all'impero assiro vengono
riprese in un video della durata di cinque minuti, che oggi l'Is ha
diffuso sull'account di Twitter del braccio mediatico
dell'autoproclamato Califfato. Sculture di tremila anni fa vengono spinte a terra o prese a picconate fino alla loro completa
distruzione. L'operazione è stata definita come "la più grande
demolizione degli idoli nell'epoca moderna".
Nel video, girato all'interno del museo con alcune scene trasmesse al
rallentatore, si vedono decine di miliziani con scale, martelli e
trapani impegnati a distruggere le statute e i bassorilievi. "Queste
rovine dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le popolazioni
del passato usavano per un culto diverso da Allah", dichiara un
jihadista con alle spalle un grande bassorilievo di un cavallo.
"Il Profeta Maometto ha tirato giù con le sue mani
gli idoli quando è andato alla Mecca. Il nostro Profeta ci ha ordinato
di distruggere gli idoli e i compagni del Profeta lo hanno fatto
quando hanno conquistato dei Paesi - afferma il miliziano - Quando Dio
ci ordina di rimuoverli e distruggerli, per noi diventa semplice e non
ci interessa che il loro valore sia di milioni di dollari".Secondo
l'archeologa irachena Lamia al-Gailani, associata dell'Institute of Archaeology, i militanti hanno causato danni incalcolabili. "Non si tratta solo del patrimonio iracheno: si parla del mondo intero. È un patrimonio dell'umanità", ha detto al-Gailani all'agenzia Reuters. Le opere distrutte "non hanno prezzo, sono uniche. È incredibile, non voglio più essere irachena", ha aggiunto, accostando le azioni dei militanti alla distruzione dei Budda di Bamiyan compiuta nel 2001 dai talebani afghani.A Mosul
sono stati registrati 1.791 siti archeologici, tra cui quattro
capitali dell'impero assiro.
All'inizio del video viene anche diffusa un'immagine che mostra un
immenso rogo di libri. Solo qualche giorno fa
il direttore della
biblioteca pubblica di Mosul, Ghanim al-Tàan, aveva denunciato che
miliziani dell'Is avevano bruciato più di ottomila tra libri antichi
rari e manufatti.