domenica 23 maggio 2021
Dopo la pandemia, le famiglie tornano a spostarsi. In agguato il tormentone: «Quando arriviamo?» I passatempi tradizionali (cantare una canzone, prendere spunto dalle targhe) vincono sulla tecnologia
Viaggi in auto con i bambini. I passatempi smart (non solo videogame)
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Chi è stato bambino prima dell’avvento dei seggiolini auto ricorderà lunghi viaggi in cui i sedili posteriori, spesso condivisi con uno o due fratelli svolgevano insieme la funzione di (occasionale) seduta, di cuccetta notte, di zona ristoro (in genere con il divieto di fare briciole) e, soprattutto di area gioco, dove il passatempo più comune, dopo pari o dispari e morra cinese, era stare in ginocchio appoggiati allo schienale e sollevare furtivamente indice e mignolo verso gli occupanti delle altre macchine. Poi arrivò il walkman, ma anche l’abitudine di viaggiare in aereo e addio al vai e vieni di utilitarie sull’Autostrada del Sole, elettrizzandosi a fare linguacce dietro il finestrino. Nell’ultimo anno la pandemia, quando zone arancioni o rosse non hanno vietato gli spostamenti, ha costretto le famiglie a rivalutare l’auto per i lunghi tragitti. Complice la riduzione dei voli aerei e in alcuni casi la paura del contagio, gli italiani hanno ricominciato a viaggiare in auto, o pensano di farlo quest’estate. Se si vuol partire con il piede giusto, l’intrattenimento dei bambini è un argomento da tenere ben presente, perfino pianificandolo, perché non è più l’epoca delle smorfie dal lunotto posteriore, o delle dormite in oriz- zontale sui sedili, con tanto di cuscino. E forse anche quei bambini di un tempo, oggi adulti, se fossero stati messi a sedere, allacciati stretti a un seggiolino, avrebbero chiesto qualche attenzione in più...

«Cantiamo una canzone? » «Cantiamo una canzone? ». Pare che sia questa, l’arma segreta più usata dai genitori per alleviare la noia del viaggio. Secondo Parclick, azienda europea per la prenotazione di parcheggi online che ha svolto un’indagine fra chi viaggia in auto con i bambini, per sei famiglie su dieci cantare le canzoni che sanno tutti è la tecnica migliore per tenere buoni i piccoli. È un metodo 'tradizionale' a cui la maggior parte delle famiglie italiane si affida (60% secondo l’indagine). Un modo per genitori e figli di «giocare insieme a fare finta di essere star della tv o dei talent show » . Tra i preferiti dai bambini più piccoli ci sono brani come 'Baby Shark' o l’intramontabile 'Nella vecchia fattoria'. Ma questa soluzione, anche per la scelta di titoli risicata se i bambini hanno meno di cinque/ sei anni, non può essere l’unica, specialmente se il viaggio dura tante ore. A parte che il rischio dietro l’angolo che la macchina si trasformi in una discoteca, è difficile parlare, ascoltare il navigatore o prestare attenzione alla guida.

(Rachel Claire)

Fare due chiacchiere «Nella frenetica vita quotidiana non è facile trovare il tempo per parlare con i propri figli. Gli impegni, il ritmo del lavoro e della scuola, gli orari dei pasti, i compiti, lo sport e le ore passate davanti alla tv lasciano poco tempo per tutto il resto. Approfittare dei viaggi per chiacchierare con i bambini è una buona opportunità, preferita dal 42% degli intervistati. Non solo può essere divertente per i bambini, ma anche istruttivo per i genitori; un modo per conoscerli meglio e approfondire alcuni lati del loro carattere, pensieri e preoccupazioni con cui spesso non ci si confronta », dice l’indagine.

Giocattoli 'analogici' Un puzzle magnetico o anche un semplice peluche o una bambola possono servire a far passare il tempo in serenità ai più piccoli. Giochi e giocattoli che stimolano l’immaginazione o l’abilità sono un buon investimento in tutte le circostanze, e in auto particolarmente. A costo zero, poi, si possono proporre i sempreverdi carta- forbice-sasso, il pari e dispari, imparare le marche delle auto, trovare le parole che iniziano con le lettere delle targhe, o fare a chi avvista più mucche e altri animali. Quest’ultimo espediente in genere richiede un premio all’arrivo per chi ha totalizzato più punti.

...e digitali Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, consolle portatili e videogiochi non sono la prima scelta delle famiglie (solo 17% ammette di farne uso). Se a casa ci sono regole e 'finestre' di tempo per giocare ai videogame, è bene non farle saltare. Inoltre fissare lo schermo a lungo e in movimento può far venire il mal d’auto. Meglio fare patti chiari alla partenza, sul tempo per cui gli è concesso usare giochi tecnolgici. Meglio ancora, poi, se in modalità silenziosa o con le cuffie...

Guardare un film Tablet, telefoni e lettori dvd possono aiutare: guardare un film o un cartone, selezionandoli prima del viaggio, concede a mamme e papà un po’ di tempo per chiacchierare, godersi il paesaggio o fare un pisolino. Non dimenticarsi, anche in questo caso, delle cuffiette. Un’ottima soluzione per quasi un intervistato su tre.

Raccontare storie Raccontare una storia o una favola funziona sempre. Ci sono i grandi classici, ma per i genitori più fantasiosi può essere ancora più divertente inventarne di nuove e rendere i bambini stessi protagonisti. O decidere che qualcuno inizi una storia che gli altri, a turno, devono continuare. « Oltre a distrarre i bambini, incoraggia la loro immaginazione » , dice uno su cinque degli intervistati. Se non si soffre il mal d’auto avere dei buoni libri da leggere è un’opzione da tenere a mente. « Chi la usa sa che può andare dove vuole e quanto lontano vuole » , dicevano dell’automobile i documentari in bianco e nero alla fine degli anni ’ 60. Alla vigilia delle vacanze, dopo un anno di pandemia, suona come un augurio. Purché i bimbi si divertano. L’obiettivo è che non chiedano mai « quando arriviamo? » .

(Dziana Hasanbekava)

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