lunedì 27 maggio 2019
Il presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea: "Noi non siamo più la maggioranza in Europa, come cattolici, ma abbiamo un messaggio grande da proclamare"
L’arcivescovo del Lussemburgo Jean-Claude Hollerich alla guida della Commissione dei vescovi europei (Comece)

L’arcivescovo del Lussemburgo Jean-Claude Hollerich alla guida della Commissione dei vescovi europei (Comece)

COMMENTA E CONDIVIDI

"Bisognerebbe fare un’analisi molto dettagliata sui risultati delle elezioni. Ma penso che senza gli appelli del Santo Padre all’accoglienza, e anche a quelli di tanti vescovi, parrocchie e comunità in Europa, il risultato sarebbe stato peggiore".

L'arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece (Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea), Jean-Claude Hollerich ha risposto alle domande dei giornalisti sui risultati delle elezioni europee, durante la conferenza stampa di presentazione del messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in programma il 29 settembre sul tema: “Non si tratta solo di migranti”.

"Noi non facciamo politica e non abbiamo un messaggio opportunista – ha precisato il presule – ma come vescovi dobbiamo proclamare il Vangelo di Cristo, e l’accoglienza degli altri, dei poveri, dei migranti, dei marginalizzati è una parte centrale del Vangelo. Io non posso predicare altro che il Vangelo, quello di Gesù Cristo".

"Se guardiamo i risultati – ha proseguito Hollerich, entrando nel dettaglio dell’analisi elettorale – è vero che in alcuni Paesi i populisti hanno vinto, ma è anche vero che in altri i populisti hanno perso, soprattutto dove hanno avuto responsabilità di governo. La gente ha visto che una cosa sono le parole e un’altra è la realtà”. Quanto alla presenza della Chiesa nel nostro continente, il presidente della Comece ha fatto notare che “la Chiesa in Europa non è in una situazione bellissima, perché la maggioranza dei giovani non sono da noi. Abbiamo un certo rinnovamento nella Chiesa, con nuovi movimenti di una spiritualità profonda. Anche nella mia diocesi faccio di tutto per promuovere questi nuovi movimenti, ma penso che per dare frutto bisognerebbe coniugare la spirtualità del cuore con la spiritualità della realtà del mondo. E con queste due cose insieme, penso che ci sia una grande possibilità anche per la Chiesa in Europa".

"Noi non siamo più la maggioranza in Europa, come cristiani, cattolici, ma abbiamo un messaggio da tanti secoli, un grande messaggio, e noi dobbiamo proclamarlo", ha concluso Hollerich: "Sono realista, ma sono sempre ottimista".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: