Simone Romagnoli
Anche i giovani cattolici attivi nell'associazionismo si stanno impegnando in vista delle elezioni europee di maggio. Simone Romagnoli ha 22 anni, studia giurisprudenza ed è il coordinatore provinciale dei giovani delle Acli di Milano. “Come Acli da qui alle elezioni abbiamo fatto e faremo un totale di 150 eventi a tema Europa. Uno o due ogni giorno”.
Un programma fittissimo con qualche appuntamento particolarmente importante. Uno su tutti la biciclettata “Vuoi la pace? Pedala”
del prossimo 5 maggio. È la nona edizione dell'iniziativa, e quest'anno il tema centrale sarà proprio l'Europa. Sette gruppi di persone partiranno dai territori di Milano e dalle province limitrofe vestite con i colori della Pace in sella alle loro bici, per confluire poi in piazza Duomo a Milano. Quest'anno porteranno anche le bandiere dell'Europa. “Nel 2017 c'erano oltre 10mila persone – racconta Simone – vogliamo che quest'anno siano ancora di più. Abbiamo scelto di dedicare questa biciclettata all'Europa perché è un momento storico importante e serve dare un segnale”.
Sarà un evento eclatante, proprio perché si colloca a pochi giorni dal voto. Ma, spiega Simone, l'impegno è quotidiano. “Ci chiamano i circoli di Milano e dell'hinterland perché vogliono organizzare eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ma anche le scuole per avviare percorsi didattici. Noi raccontiamo i valori europei, spieghiamo quali siano le opportunità che hanno i giovani che vivono in Europa”. È proprio questo il tasto su cui battere, per riuscire a coinvolgere i ragazzi: “sono interessati soprattutto alla mobilità. Quando invece durante gli eventi si parla di politica a livello partitico, magari invitando dei candidati, la risposta è sempre inferiore”.
Un'Europa senza i confini e barriere è quello che vorrebbero e in cui sperano. “Io personalmente ho vinto una borsa di studio che mi ha permesso di conoscere il movimento delle Acli – racconta Simone –. Mi sono impegnato attivamente. Attraverso il Circolo Acli geopolitico ho fatto corsi e approfondimenti anche a tema Europa e mi sono appassionato. Come me ci sono centinaia di ragazzi tra Milano e provincia che sono interessati a questi argomenti. Condividiamo gli stessi valori di un'Europa che sia senza barriere, che dia possibilità di muoversi sempre maggiori”.
La generazione Erasmus è quella che incarna pienamente questi valori. “Chi ha condiviso l'esperienza Erasmus sa quanto l'Europa sia giusta e quanto sia importante cambiarla in meglio”. Uno scoglio è sempre quello linguistico, fa notare Simone: “dovrebbe essere potenziato lo studio delle lingue per permettere ai giovani di essere veramente collegati. E arrivare a dire “sono europeo”, prima di “sono italiano”. Sarebbe un segno importante”.