Raggiunta l'intesa tra sindacati e imprese: dopo un lungo confronto andato avanti nella notte, anche in videoconferenza con il governo, è stato firmato il "protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro".
"L'accordo che questa mattina abbiamo sottoscritto consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro", commentano Cgil, Cisl e Uil.
Nell'accordo "è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell'intesa che è stata raggiunta".
"È un protocollo molto chiaro e dettagliato che ora va attuato in tutte le aziende ed in tutti i luoghi di lavoro" per contenere la diffusione del coronavirus e per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori "anche utilizzando un periodo di sospensione della produzione e delle attività". Lo afferma la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. "Si potranno usare gli ammortizzatori sociali, il lavoro agile, una diversa organizzazione, sino a quando gli interventi di messa in sicurezza del luogo di lavoro non saranno ultimati".
"Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L'Italia non si ferma". Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
"Con un percorso favorito dal Governo, le parti sociali hanno firmato un protocollo condiviso per contrastare la diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro. Così le aziende, anche facendo ricorso agli ammortizzatori sociali, potranno garantire ai lavoratori più sicurezza". Lo afferma la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, sempre su Twitter commentando l'accordo.
Prima della firma al tavolo c'erano Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Confapi. Cgil, Cisl e Uil che puntavano a un protocollo condiviso sulle regole da seguire per garantire la sicurezza di quanti non possono essere messi in smartworking. Ma le imprese insistevano per un "codice di autoregolamentazione", meno stringente e privo di sanzioni. Una sorta di decalogo di buone prassi volontarie a cui le aziende possono o meno attenersi, in totale autonomia senza discuterne con le rappresentanze dei lavoratori. E senza essere costrette a chiudere, anche solo pochi giorni, per consentire la sanificazione degli ambienti e mettersi in regola.
Ecco le misure contro il virus negli ambienti di lavoro
Sono tredici i punti del "Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro". Il documento indica le misure di precauzione: si va dagli ingressi in azienda alla gestione delle mense e degli spazi comuni, dai dispositivi di sicurezza alla possibilità di rimodulare le attività fino alla gestione di un eventuale caso di coronavirus.
Ecco i singoli punti: informazioni; modalità di ingresso in azienda; modalità di accesso dei fornitori esterni; pulizia e sanificazione in azienda; precauzioni igieniche personali; dispositivi di protezione individuale; gestione degli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e snack); organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work); gestione degli orari di lavoro; rimodulazione dei livelli produttivi); gestione entrata e uscita dei dipendenti; spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione; gestione di una persona sintomatica in azienda; sorveglianza sanitaria, medico competente, Rls; aggiornamento del protocollo di regolamentazione.