Il regolamento Ue sullo stop ai motori benzina e diesel a partire dal 2035 "non sarà riaperto" e, dopo l'intesa annunciata sabato tra la Commissione europea e Berlino sull'uso futuro degli e-fuels, i carburanti sintetici, dovrebbe ottenere oggi il via libera degli ambasciatori dei Ventisette (Coreper 1). Il regolamento verrà poi aggiunto ai punti all'ordine del giorno della riunione dei ministri dell'Energia in programma domani a Bruxelles. L'Italia ha chiesto più tempo per approfondire la dichiarazione sugli e-fuels che la Commissione allegherà allo stop alle auto inquinanti. Fonti europee, questa mattina, pur precisando che il testo sulle auto non sarà riaperto, avevano sottolineato che gli Stati membri domani saranno liberi di intervenire e fare osservazioni alla luce della dichiarazione sugli e-fuels allegata dalla Commissione. Da parte italiana, tuttavia, si fa notare che le regole procedurali del Consiglio prevedrebbero un termine di 14 giorni per l'inserimento di un (nuovo) punto senza discussione nell'agenda del Consiglio.
Dopo il via libera della plenaria del Parlamento Ue del 14 febbraio alla messa al bando della auto alimentate a benzina e diesel a partire dal 2035 sabato scorso è arrivata una piccola marcia indietro che consentirà di vendere le auto a motore a combustione alimentate esclusivamente con combustibili sintetici. In base all'accordo, annunciato su Twitter dal commissario per il Clima e il Green Deal Frans Timmermans, la Commissione Ue ha accettato di presentare una proposta che consenta di immatricolare le auto che saranno alimentate esclusivamente con carburanti neutri per il clima (e-fuels) nell'ambito delle norme di omologazione dei veicoli Euro 6. Questo a condizione che tali carburanti sintetici siano prodotti con energia pulita. A spingere in questa direzione la Germania che così tutela sua industria automobilistica. Dal regolamento restano esclusi invece i biocarburanti sui quali l'Italia è all'avanguardia.
Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin nei giorni scorsi ha spiegato che il governo "è impegnato a fornire tutti gli elementi utili per far comprendere all’Ue, in modo scientificamente e razionalmente inappuntabile, l’importanza di inserire i biocarburanti tra i combustibili verdi". Sinora però le motivazioni italiane sono state ignorate e rischiano di cadere nel vuoto. "La decisione europea di dare un futuro ai motori endotermici per auto e furgoni, prevedendone l'uso con i carburanti sintetici oltre il 2035, rappresenta una scelta strategica importante e positiva, che supera la logica sbagliata di affidare il futuro della mobilità solo all'elettrico" ha detto Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto. Il Consiglio Ue non può accantonare i biocarburanti di fonte rinnovabile, i quali, ancor più degli e-Fuels, assicurano un'impronta di carbonio completamente neutra". Secondo Artusi, "quella di includere gli e-fuels, ma non i bio-Fuels, rappresenterebbe una scelta incomprensibile sul piano tecnico, ambientale e funzionale, considerato che il vero target della regolamentazione europea in materia di transizione energetica è la decarbonizzazione, a prescindere dalla tecnologia utilizzata, oltre ad avere pesanti ricadute sul piano economico e sociale per il nostro Paese".