giovedì 19 dicembre 2024
L’indagine Antitrust sulla sospetta posizione dominante si è chiusa con l’impegno da parte della piattaforma a non imporre tariffe e sconti alle strutture e a garantire trasparenza
Prenotazioni alberghiere: Booking costretta a dare libertà sui prezzi

Reuters

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Maggiore libertà di manovra per gli alberghi italiani sul web con ricadute positive sui prezzi pagati dai clienti. L’indagine sul presunto abuso di posizione dominante di Booking è stata chiusa dall’Antitrust in virtù di una serie di correzioni annunciate dalla piattaforma che intanto vede il suo primato intaccato da una rivale italiana. L’istruttoria era stata avviata su segnalazione di Federalberghi per verificare possibili condotte scorrette di Booking che avrebbero limitato l’autonomia delle strutture nella gestione delle tariffe sui vari canali di vendita online. In particolare, l’attenzione si è concentrata sui programmi “Partner Preferiti” che offrono maggiore visibilità nei risultati di ricerca in cambio di commissioni più elevate e dell’impegno a mantenere prezzi competitivi. Tra le criticità segnalate la possibilità per Booking di applicare sconti senza il consenso delle strutture ricettive per allineare le offerte alle migliori disponibili online. Per rispondere alle preoccupazioni dell’Antitrust, Booking ha presentato un pacchetto di impegni volto a garantire autonomia tariffaria e maggiore trasparenza. Booking è l’operatore dominante in molti Paesi europei, Italia compresa, e intermedia circa il 68% delle prenotazioni alberghiere effettuate tramite piattaforma.

La vendita online delle camere e la flessibilità tariffaria hanno prodotto negli ultimi due decenni due grandi occasioni per il settore alberghiero messo in difficoltà anche dal fenomeno dilagante degli affitti brevi: l’ottimizzazione dell’occupazione delle strutture e di conseguenza l’aumento dei ricavi.

Non c’è solo Booking però. Blastness, una delle prime aziende travel-tech al mondo, festeggia nel 2024 i suoi primi vent’anni con un traguardo eccezionale: aver raggiunto come volume di affari proprio la sua rivale più famosa. Il suo nome probabilmente è sconosciuto ai più: è stata fondata da Andrea Delfini per aiutare gli hotel indipendenti, soprattutto quelli di categoria elevata, a cogliere le opportunità dei nuovi mercati digitali senza “pagare dazio” ai big del web.

I dati parlano da soli: le prenotazioni per la scorsa estate sono state pari al 33% della quota di mercato, vale a dire 202 milioni, il triplo di Expedia ferma al 12%. Ancora più alta l’incidenza delle vendite dirette nel segmento degli hotel a 5 stelle dove il 34% dei soggiorni proviene dalla piattaforma Blastness e solo il 26% da Booking.

In vent’anni la società di Delfini ha superato ampiamente gli obiettivi di business che si era prefissata. Per gli hotel clienti rappresenta un acceleratore del business. Tramite la piattaforma integrata Blastness Suite, infatti gli albergatori possono acquisire una “visione di insieme” del mercato e delle politiche tariffarie dei competitors, visionando analisi in tempo reale dell’indice dei prezzi e dei livelli di saturazione del mercato, individuando le tariffe ottimali per le camere disponibili e stabilendo il prezzo di vendita più efficace e ottimizzando la redditività complessiva dell’hotel.

«Quando vent’anni fa ho fondato Blastness - sottolinea Delfini, fondatore e Ceo della società - con l’obiettivo di sviluppare la vendita on-line diretta di camera di albergo, non avrei mai immaginato che avremmo raggiunto i volumi di un colosso come Booking.com. Gestiamo attualmente sui nostri sistemi transizioni medie annue per oltre un miliardo e mezzo di euro, con un portafoglio clienti di oltre 1.200 strutture ricettive di qualsiasi dimensione, distribuite su tutto il territorio nazionale». Con dei picchi in alcune delle località turistiche più famose d’Italia. «Siamo il primo canale di vendita online in assoluto, ad esempio nella costiera amalfitana dove siamo 20 punti percentuali sopra Booking e 25 sopra Expedia. Anche nel cluster Toscana mare il canale diretto di vendite detiene il primato con una quota di mercato del 46%» aggiunge Delfini.

Tra gli elementi che caratterizzano l’offerta di Blastness c’è il fatto che la piattaforma stipula una vera e propria partnership con gli hotel clienti, stabilisce la retribuzione di sistemi e servizi secondo un piano prestabilito, in relazione al raggiungimento di obiettivi concordati. Questa modalità ha consentito all’azienda di acquisire un know-how superiore a quello di un semplice fornitore di tecnologia, grazie ad un team di consulenti che segue anche gli aspetti manageriali. Blastness finanzia i progetti di evoluzione digitale, opera anche in modalità di semplice fornitura di servizi e come fornitore di pubblicità sul web con la gestione di campagne su motori di ricerca. Il segreto del suo successo è anche la convenienza con un costo di intermediazione che è circa la metà di quello dei suoi concorrenti più blasonati. Con un team di oltre 160 professionisti, una sede legale a Milano e un’altra a Londra, sedi operative a Roma e La Spezia, Blastness supporta i propri clienti nel massimizzare i ricavi, incrementare le prenotazioni dirette dai siti ufficiali e ridurre la dipendenza dalle Ota (online travel agency). Nel 2023, l’azienda ha raggiunto circa 22 milioni di euro di fatturato con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente.

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