venerdì 20 ottobre 2023
In Italia ne sono stati complessivamente realizzati 303.689, registrando un incremento pari al 251,3% rispetto al 2021. Aumenta la richiesta di figure professionali ad hoc
Uno dei tanti convegni organizzati in Italia

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Il turismo congressuale riprende la sua corsa. Dopo l'emergenza sanitaria, nel 2022 è tornato nuovamente a crescere recuperando circa il 70% degli eventi rispetto a quelli realizzati nel 2019, l’ultimo anno di riferimento prima dell’esplosione dei contagi. Resta, però, qualche divario da colmare. E questo a causa dell’azione congiunta di due fattori: il protrarsi dell’emergenza Covid-19, che ha comportato sia la permanenza delle restrizioni alla mobilità internazionale, sia l’estensione delle prescrizioni di sicurezza sanitaria in vigore in Italia; l’invasione russa dell’Ucraina a fine febbraio 2022, che ha intensificato gli attriti di natura geopolitica a livello internazionale, generando instabilità e incertezza. È questa, in sintesi, la fotografia scattata dalla IX edizione dell’Oice-Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi. Dallo studio emerge che nel 2022 in Italia sono stati complessivamente realizzati 303.689 tra congressi ed eventi business registrando un aumento pari al 251,3% rispetto al 2021. I partecipanti sono stati 21.215.934 (+362,7% rispetto all’anno precedente) e le presenze 31.706.600 (+366,4%). Il buon andamento del settore nei primi sei mesi di quest’anno, unito alle altrettante positive previsioni per il secondo semestre, permettono di prevedere che nel 2023 sarà recuperato il gap rispetto al 2019 o addirittura superato il livello di eventi registrato prima della pandemia. Per quest’anno il 52,7% delle sedi che ha partecipato alla rilevazione prevede un aumento di fatturato rispetto all’anno scorso. Per Onorio Rebecchini, 63 anni, ingegnere e imprenditore, tra i fondatori dell’Unione Rugby Capitolina, di nuovo alla guida del Cbrel-Convention Bureau Roma e Lazio per il triennio 2023-2026, il settore può fare da traino anche nella creazione di posti di lavoro. Tra le figure emergenti si conferma l'event meeting planner, fondamentale nella realizzazione degli eventi congressuali che opera all'interno di agenzie identificate come PcoProfessional congress organization. Negli ultimi anni si è imposta la necessità di inserire nella programmazione degli eventi le misure necessarie a rendere gli eventi sostenibili e più attenti all'ambiente. Le competenze dell'event manager possono trovare sbocchi occupazionali nelle aziende che
organizzano eventi nel ruolo dell'event corporate manager e all'interno delle strutture alberghiere come event congress manager. «Il Cbrel è l’organismo ufficiale di promozione dell’offerta e dei servizi di Roma e Lazio sui mercati nazionali e internazionali della meeting industry - spiega Rebecchini -. È una struttura relativamente giovane, nata nel 2017 dalla lungimiranza delle principali associazioni di categoria del comparto turistico unitamente alle istituzioni rappresentative del territorio, Roma Capitale e Regione Lazio. Assumiamo un ruolo centrare nell’ecosistema turistico regionale, in quanto, i meeting organizer e le aziende corporate internazionali hanno trovato nel Cbrel un interlocutore che fino a pochi anni fa non esisteva: oggi, chi vuole indire una gara tra città europee per eventi di respiro internazionale ha finalmente un organismo a cui rivolgersi ufficialmente per approfondire l’offerta turistica di Roma e Lazio in termini di organizzazione, accoglienza, trasporti e servizi. Il nostro network conta oltre 150 player del turismo regionale, tra imprese private, associazioni di categoria e player del turismo che rappresentano, in modo trasversale, la quasi totalità della filiera della meeting industry del territorio. Siamo sostenuti, infatti, dai più importanti operatori del settore, centri congressuali di prestigio internazionale, quali il Roma Convention Center "La Nuvola" e l'Auditorium Parco della Musica, poli fieristici del calibro della Fiera di Roma, gestori di importanti infrastrutture come Aeroporti di Roma, grandi operatori dello sport e della cultura quali Sport e Salute e Zetéma, hotel business e luxury oriented, agenzie Pco e Dmc, società di catering e service provider». Grazie alla Ryder Cup, per esempio, Roma e il Lazio sono diventate sempre più destinazioni di rilievo per il turismo golfistico mondiale, anche a seguito del lavoro congiunto con Enit, Regione Lazio e Roma Capitale nell’aver portato nella Città Eterna l’Igtm nel 2022, il più grande marketplace internazionale per gli operatori turistici specializzati nel golf. «I grandi eventi - continua il presidente di Cbrel - rappresentano un asset strategico per il turismo in quanto creano una magica e irresistibile attrazione per il territorio ospitante, lasciando un'impronta duratura nella memoria dei partecipanti e degli spettatori in tutto il mondo. Questo effetto funge da catalizzatore per lo sviluppo turistico e consente di trasformare l’immagine positiva di una destinazione in ricadute economiche positive sull’intero territorio, attirando un pubblico diversificato, incentivando il turismo di ritorno e promuovendo la destagionalizzazione, in modo tale da poter supportare gli operatori del turismo e l'indotto - diretto e indiretto - anche nei periodi di bassa stagione. Turismo e grandi eventi rappresentano un binomio vincente e dobbiamo insistere su questa linea strategica, in completa sinergia con le istituzioni, le associazioni di categoria e i principali player del turismo, attuando iniziative a lungo termine in grado di ampliare l’offerta turistica e garantire alti standard qualitativi della destinazione. Nonostante i numeri in nostro possesso siano molto incoraggianti, davanti a noi abbiamo un futuro ricco di sfide e obiettivi ambiziosi, tra cui l'appuntamento religioso del "Giubileo 2025" e del prossimo “Giubileo 2033”, auspicando di poter ospitare l'evento per eccellenza, "Expo 2030", in grado di attrarre non solo turisti da ogni continente ma anche generare indotto e occupazione nonché ottenere investimenti per realizzare nuove opere pubbliche e potenziare trasporti e strutture. Inoltre, l'obiettivo più ambizioso da raggiungere è l'entrata di Roma nella Top 3 della classifica mondiale Icca: con ottimismo, entusiasmo e rinnovato impegno, crediamo davvero che possa diventare realtà, anche grazie al lavoro che ha compiuto e che continua a compiere Aeroporti di Roma e allo sforzo di Trenitalia nel collegare con le sue Frecce la Capitale in tutto il territorio italiano». Dando uno sguardo ai dati risulta che nel 2022 le imprese sono state i principali promotori di eventi, che per più della metà (52,8%) sono stati di tipo aziendale. Quelli promossi dalle associazioni, soprattutto medico-scientifiche, sono stati il 31,1% e quelli delle istituzioni il 16,1%. La maggior parte dei congressi e degli eventi, il 59%, si è svolta al Nord, area che concentra più della metà delle sedi, il 53%. In particolare, il Nord Ovest ne ha registrati 96.826 con un incremento maggiore rispetto al 2021 (+221,8%), recuperando il 74,6% degli eventi del 2019. Il Nord Est ne ha ospitati 82.538 (il 69,7% di quelli dell’anno pre-covid), registrando un incremento anno su anno del 214,2%. Il Centro il 24.4%, il Sud il 10,4% e le Isole il 6,2%. Gli alberghi congressuali si confermano la tipologia più utilizzata, concentrando il 77,3% degli eventi totali. I centri congressi e le sedi fieristico- congressuali hanno accolto il 3,4% degli eventi, le sedi istituzionali il 9%, gli spazi non convenzionali il 6% e le dimore storiche non alberghiere (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville) il 2,5%. Nel 2022 le sedi per eventi hanno continuato a investire per aumentare la propria competitività e rispondere alle rinnovate esigenze del mercato. Molte sedi, infatti, hanno in programma di realizzare investimenti sulla riqualificazione degli spazi interni (prevista dal 30,4% delle sedi rispondenti) e di quelli esterni (20,9%), sull’implementazione delle dotazioni audio-video (27,9%), sulla formazione del personale (26,2%), sullo sviluppo di strumenti di promozione e di comunicazione (24,0%), e su interventi per l’efficienza energetica (20,9%).


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