martedì 27 maggio 2014

Antonio, come già Vincenzo, studenti dell'Istituto Galilei-Costa hanno potuto sviluppare la loro idea nell'incubatore messo a punto con i professori

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 "Ho inventato un modo per vendere servizi web, domini e server dedicati a prezzi bassissimi. Mi ha aiutato la scuola e ora la mia azienda è in continua crescita. Non dico però mai la mia età ai miei clienti, perché siamo in Italia e perderei credibilità". Lo racconta Antonio. È la sua storia. Lui, 16 anni, da alcuni mesi è un vero e proprio imprenditore del settore Ict (Information and Communication Technology - Tecnologie dell'informazione e della comunicazione).   Antonio voleva aprire una sua azienda su internet, ma la burocrazia lo frenava perché ha solo 16 anni ed era impossibile, ad esempio, emettere una fattura. Poi la soluzione l'ha trovata nella sua scuola: uno dei suoi docenti, Daniele Manni, ha aggirato i problemi con una cooperativa che due insegnanti e 18 alunni dell'istituto hanno creato 10 anni fa "quando le start up - ha raccontato all'Ansa il prof. Manni, docente di informatica - nonesistevano. Lo abbiamo fatto proprio per aiutare i ragazzi".   Antonio è uno studente dell'indirizzo informatico dell'Istituto "Galilei - Costa" di Lecce e nella sua scuola non ha trovato soltanto i piani formativi a lui più congeniali, ma ha anche trovato quindi quello che in gergo viene chiamato un "incubatore" o "acceleratore" di start up, ossia una struttura che incentiva la creazione di piccole nuove imprese e si adopera affinché possano realizzarsi al meglio e al più presto. Giàl'anno scorso un altro studente della stessa scuola, Vincenzo, di 18 anni, non vedente, aveva attivato un progetto informatico tutto suo chiamato "Ti tengo d'occhio", un servizio di controllo e denuncia di programmi e siti web poco o per nulla accessibili per le persone cieche e ipovedenti.   Oggi Antonio racconta a tutti la sua esperienza: lo ha fatto anche lo scorso 8 maggio, quando è salito sul palco di Lecce del "Next" il progetto della Repubblica delle Idee per raccontare gli innovatori in un tour che percorre l'intera penisola, per parlare al pubblico della sua storia di start up. "Ho un sito, Island of Host - racconta - con cui offro servizi web ad imprese e ad altri startupper a prezzi inferiori a quelli di mercato. Il primo ostacolo è derivato dalla mia età, troppo poca per avere un'azienda a proprio nome, ed è in questo che ho trovato supporto a scuola. Oggi ho questa mia impresa e ogni mese faccio bilanci e previsioni e non nascondo che l'azienda è sempre in continua crescita. Fornisco assistenza 24h a clienti molto più grandi di me e la gestisco direttamente io".   "Ci sono altre aziende come quella di Antonio - spiega il prof. Manni - ma hanno prezzi molto più alti perché Antonio ha avuto l'idea di parcellizzare lo spazio e di noleggiarlo. Eun'altra particolarità è quella che Antonio è raggiungibile dai suoi clienti 24 ore su 24 e risolve tutti i loro problemi immediatamente, con lo smartphone o con il pc". Con il servizio "Island of Host", grazie ad una raffinata tecnica di parcellizzazione, quindi, Antonio riesce a fornire ai suoi clienti domini, server dedicati e altri servizi web a prezziassolutamente accessibili.   "L'idea - racconta ancora Antonio - è nata da un problema che ho avuto io la scorsa estate quando cercavo degli spazi web e server dedicati per un mio progetto ma erano tutti a prezzi proibitivi per me che ero un semplice studente delle superiori. Così mi è venuto in mente di creare un qualcosa che in realtà in Italia non c'era ancora. Ma la mia età ai clienti non la dico. Pensi che qualcuno voglia affidare i propri affari ad unsedicenne?".
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