ANSA
Prende il via domani in tutta Italia la stagione dei saldi invernali. Caccia agli sconti nei negozi ma inflazione e caro-bollette alimentano l'incertezza e rischiano di frenare gli acquisti. Dopo la partenza anticipata il 2 gennaio di Basilicata e Sicilia, seguite dalla Valle d'Aosta il 3 gennaio, domani le vendite promozionali partiranno in tutte le regioni. Secondo le stime dell'Ufficio studi Confcommercio, saranno 15,4 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro (304 euro a famiglia). E da un sondaggio condotto da Ipsos e da Fismo, la federazione dei negozi specializzati in moda di Confesercenti, su un campione di 800 consumatori, emerge che il 72% si dichiara interessato ad acquistare almeno un capo in saldo, per un budget medio di circa 160 euro a persona, e ad avere già stabilito un tetto di spesa è il 62% di chi si dice interessato mentre un altro 23% deciderà in base alle offerte.
La media di 160 euro nasconde differenze significative a livello regionale: nel centro Italia si spenderà in media 216 euro, un budget sensibilmente più alto di quello delle regioni del Nord e del Sud che restano appena al di sotto dei 150 euro. A spendere di più saranno gli uomini (195 euro circa contro 125 delle donne) anche se ad attendere l'avvio delle vendite di fine stagione sono soprattutto le donne: 3 su 4 sono interessate all'acquisto, contro il 69% degli uomini. Nonostante la crescente concorrenza del web, secondo l'indagine Confesercenti-Ipsos, i consumatori continuano a preferire lo shopping nei negozi. L'89% intende acquistare uno o più prodotti in un punto vendita fisico, mentre il 59% si rivolgerà ai canali online. A preferire i negozi sono soprattutto gli over35 (90%) e, a livelli territoriale, i consumatori del centro Italia (92%)."Maglieria, pantaloni, giacconi, scarpe, accessori - commenta il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni - saranno oggetto dei desideri per via dei prezzi che non hanno subito aumenti come invece in altri settori che hanno risentito dell'inflazione. Con queste premesse, stimiamo una crescita dei saldi di oltre il 10%, che sarà più utile alla liquidità piuttosto che ai guadagni".