Già dal nome è un programma. O, meglio, un piano commerciale ben definito: LBX, ovvero Lexus Breakthrough Crossover. Tradotto dall’inglese, ma, soprattutto, tradotto secondo il linguaggio ambizioso delle Case automobilistiche, il “crossover della svolta”. Già, perché un marchio prestigioso ma di nicchia in Europa e in Italia come Lexus, è proprio con questo mini Suv, compatto, piacevole da guidare e dalle linee che potrebbero ben incontrare anche i favori del pubblico femminile, che si gioca le sue carte migliori.
La LBX è, infatti, la più piccola auto nella gamma della Casa giapponese, lunga 4,19 metri, sviluppata sulla piattaforma globale GA-B del gruppo Toyota, condivide l’architettura, ma non le misure con la Yaris Cross. In larghezza arriva a 1 metro e 83 centimetri e nel passo a 2,6 metri. La velocità massima è di 170 km orari e lo 0 a 100 lo raggiunge in 9,2” con il modello a trazione anteriore. Interessante il sistema di propulsione: ibrido con una batteria bipolare, con motore 1500 benzina da 91 Cv abbinato all’unità elettrica da 69 kW, cui si aggiunge quella da 4,7 per le varianti a quattro ruote motrici per complessivi 136 Cv, indipendentemente dalla trazione.
Disponibile in quattro allestimenti (“Elegant”, la sola a listino esclusivamente a trazione anteriore, “Emotion”, “Relax” e “Cool”) è più che personalizzabile dato che si può scegliere fra 14 temi e 64 combinazioni. Il listino ufficiale parte da 38.000 euro ma per le sue limitate emissioni, la Lexus LBX ha diritto a 2.000 euro di ecoincentivi, che si sommano ai 4.000 offerti dalla Casa per chi ha un usato (anche da rottamare). In più, chi ha già una Lexus in famiglia può contare su altri 1.000 euro di sconto. E così, scalando tutto, si arriva a 31.000 euro. Le Lexus LBX 4x4 costano 2.000 euro in più e montano un motore elettrico aggiuntivo da 6,4 CV che muove le ruote posteriori. Tornando alle ambizioni di Lexus l’obbiettivo è quello di vendere in Italia 3.000 LBX all’anno e i 650 contratti, già sottoscritti solo per aver sponsorizzato gli ATP finals di Torino, orientano all’ottimismo.