Francesco Maggioni, analista quantitativo - Archivio
«Investire assomiglia molto di più ad una maratona che ad uno sprint, quindi in questa fase ribassista dei mercati bisogna mantenere i nervi saldi e avere una visione temporale di almeno un anno». Francesco Maggioni è un analista finanziario che da oltre vent’anni studia l’andamento dei mercati, districandosi tra azioni, futures, materie prime e valute. Ha inventato un software, Cycle Compass, messo online nel 2016 che è usato da fondi di investimento e private bankers per un totale di circa 2 miliardi di euro in assets tra Italia e Svizzera. «Nei prossimi anni l’investimento meno redditizio potrebbe essere quello obbligazionario » spiega «perché in un potenziale contesto ad alta inflazione, i rendimenti fissi delle obbligazioni ne saranno negativamente toccati. Se veramente la crisi del 2009 era simile al 1932, oggi siamo quindi al 1945. Fra un paio di anni saremo nel 1947 e partirà il periodo migliore per le Borse azionarie, ovvero tra il 1950 e il 1970».
E oggi cosa bisogna fare: entrare o perdere il treno?
La negatività è stata strabordante e i mercati vivono di eccessi: erano troppo alti l’anno scorso, come nel 2014, e adesso sono esageratamente ribassisti. Mi aspetto da qua a qualche mese un rimbalzo e poi un nuovo test dei minimi. Siamo andati a sbattere contro un muro e i mercati avranno bisogno di un po’ di tempo per riprendersi: come nei cartoni animati, quando si prende una martellata e si vedono gli uccellini.
Quanto durerà questa fase anomala?
Almeno 12 mesi, dipende anche con quanta velocità riusciamo a sconfiggere il virus: più si prolunga il lockdown, più i mercati faranno fatica a riprendersi. Sarà un anno di alta volatilità e un alta espansione dei prezzi sia al ribasso che al rialzo.
E un investitore che deve fare?
Tra due anni la situazione sarà probabilmente diversa, quindi chi è nel mercato se uscisse adesso farebbe molto male, poi certo bisogna vedere se ha bisogno di liquidità. Chi invece vuole entrare fa bene a farlo a questi prezzi, ma in maniera graduale sempre con un obiettivo a lungo termine, questo è il momento migliore per comprare perché dopo ogni crisi c’è sempre una nuova fase rialzista, così come è successo nel 2001 e nel 2009.
Nel lungo periodo, diceva Keynes, saremo tutti morti…
Lo pensavo anche io, però lavorando con i grafici mensili non possiamo uscire da un discorso di tempo e rendimento, per questo la storia di chi è investe è una maratona ed è molto importante trovare il momento migliore per iniziare questa gara.
Servono le operazioni di Quantitative Easing lanciate da Bce e Fed?
Per gli investitori ci sono pro e contro. In qualche modo questi interventi sono serviti se pensiamo alla crisi del 2009 che era soprattutto finanziaria, in realtà adesso viviamo unafase diversa e per questo non stiamo avendo un effetto rialzista come il post Lehman Brothers. Adesso l’aiuto deve essere fiscale e di concerto con gli stimoli monetari. Sono chiamati i governi adintervenire e anche in modo molto forte.