sabato 22 giugno 2024
Il presidente Cifiello: «Si può stare sul mercato in modo alternativo e con una gestione democratica». Dialogo sul futuro dell’Europa con la politologa Ventura
Il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello e la politologa Sofia Ventura alla tavola rotonda su “Il futuro dell'Europa, l'Europa nel futuro”

Il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello e la politologa Sofia Ventura alla tavola rotonda su “Il futuro dell'Europa, l'Europa nel futuro”

COMMENTA E CONDIVIDI

È un bilancio finalmente in attivo, con un utile di 20 milioni di euro, quello approvato ieri a Bologna dall’Assemblea Generale di Coop Alleanza 3.0, la più grande cooperativa italiana (e tra le prime in Europa), che raccoglie oltre 2,2 milioni di soci.

Sono stati ben 130 i delegati, giunti da tutta Italia, a partecipare e approvare, a larghissima maggioranza, il rendiconto economico e quello sociale.

«Il movimento cooperativo vive di democrazia e nella democrazia. La cooperazione è un modello attuale, vivace e in grado di produrre risultati, che si distingue per l’adesione volontaria, la gestione democratica e la distribuzione bilanciata dei profitti tra tutti gli attori della filiera, dal produttore al consumatore. Dimostra che è possibile stare sul mercato in un modo alternativo – e, secondo il nostro punto, di vista più equo – rispetto ad altri modelli, in cui la gestione e i processi decisionali sono più accentrati e verticistici» ha detto il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello, che ha raccolto grandi applausi specie nel ricordo dei produttori alluvionati della Romagna, che ancora attendono adeguati ristori. E il tema della democrazia e della partecipazione sono stati oggetto anche del dialogo dal titolo “Il futuro dell'Europa, l'Europa nel futuro”, cui ha partecipato, oltre a Cifiello, la politologa Sofia Ventura, docente di Scienze politiche all’Università di Bologna.


L’assemblea generale approva il bilancio 2023 della più grande cooperativa italiana
Il presidente Cifiello: «Si può stare sul mercato in modo alternativo e con una gestione democratica» Dialogo sul futuro dell’Europa con la politologa Ventura

Se il primo ha ribadito il ruolo fondamentale del movimento cooperativo in un’Europa che viene percepita come lontana dalle esigenze concrete dei cittadini, favorendo così l’astensionismo, la professoressa Ventura ha invece analizzato il difficile contesto attuale, in cui sarà determinante la partita delle nomine per le istituzioni comunitarie. «L’avanzamento delle destre radicali è avvenuto, ma non in modo così travolgente come ci si aspettava», ha detto: ciò la rende ottimista per un futuro di piena cooperazione tra gli Stati membri. «Da anti-europeiste, le destre radicali sono diventate “solo” euroscettiche, moderandosi in alcune posizioni, sebbene non intendano portare avanti il progetto federalista, bensì di un’Europa delle Nazioni» ha osservato la studiosa.

Lo scenario che Ventura guarda con maggiore preoccupazione è quello della Francia, prossima alle elezioni anticipate, il 30 giugno, per il rinnovo dell’Assemblea nazionale dopo la sconfitta del partito del presidente Macron alle Europee e la contemporanea crescita dei consensi per il partito lepenista Rassemblement National: potrebbero esserci ripercussioni su tutta l’Europa. Ma la visione generale resta tutto sommato fiduciosa: «Riusciremo a rispondere alle crisi proprio grazie a una cooperazione sempre più stretta tra gli Stati».

Anche Cifiello si augura passi avanti verso un’Europa più unita, forte e vicina ai cittadini, per accompagnarli nella grande sfida della sostenibilità: «È straordinaria la vicinanza valoriale tra l’Unione Europea e il movimento cooperativo, che ancora oggi ricopre un ruolo significativo nel promuovere la pace e la stabilità in Europa. Fondato su valori di solidarietà, democrazia, uguaglianza ed equità, ha fornito un modello di sviluppo economico e sociale che ha contribuito alla prosperità delle democrazie europee. Le cooperative, con la loro struttura partecipativa e il loro impegno per il benessere della comunità, hanno facilitato la riduzione delle distanze sociali e lo sviluppo di una coscienza collettiva orientata all’accettazione delle diverse forme di espressione degli individui. Inoltre, il movimento cooperativo ha concretamente sostenuto i processi di integrazione europea, promuovendo, con numerosi progetti sovranazionali, la collaborazione tra i popoli».

La conclusione è stata, inevitabilmente, un invito all’Europa ad essere sempre di più veicolo di una pace giusta e duratura, come nelle intenzioni delle origini.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: