A luglio arriveranno gli aumenti previsti dalla legge di Bilancio per le pensioni minime, anche se saranno inferiori all’andamento dell’inflazione (che è stata dell'8,1% nel 2022). A confermarlo è l'Inps, sottolineando che si tratta dell'incremento che la legge riconosce ai titolari di pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo per il periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024, per "contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per gli anni 2022 e 2023".
L'incremento è pari a 1,5 punti percentuali per l'anno 2023, elevato al 6,4% per i pensionati di età superiore a 75 anni: in pratica, si riceveranno fino a 8,46 euro in più al mese nel primo caso e fino a 36,08 euro in più nel secondo. L’incremento sarà invece di 2,7 punti percentuali per il 2024 senza distinzione di età, con riferimento all'importo mensile lordo dei trattamenti pensionistici complessivamente spettanti al beneficiario, che deve risultare pari o inferiore all'importo del trattamento minimo Inps vigente (563,74 euro). Con il pagamento di luglio saranno corrisposti anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva, e l'importo sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con un'apposita voce.