mercoledì 26 giugno 2024
La tutela e il ripristino degli ambienti naturali sta diventando una priorità della finanza sostenibile attiva sul fronte ambientale. Il Forum per la Finanza Sostenibile lancia una prima guida
Occorrono miliardi per proteggere la biodiversità. La finanza ci prova

Alexander Kaliberda CC Pexels

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Ha calcolato nel 2020 il Paulson Institute, il centro studi indipendente fondato nel 2011 dall’ex segretario al tesoro americano Hank Paulson, che per proteggere la biodiversità del pianeta serve una cifra compresa tra il 722 e i 967 miliardi di dollari in un decennio. Considerata la dimensione dei flussi finanziari che attualmente vanno in progetti di tutela degli ecosistemi, spiegava il think tank americano, mancano circa 598-824 miliardi di dollari per contrastare il declino della biodiversità che si concretizza, per esempio, nell’estinzione di 50 specie viventi al giorno.

I protagonisti del mondo della finanza sostenibile sono consapevoli della necessità di colmare questa distanza (anche perché un’altra stima, prodotta dal programma ambientale delle Nazioni Unite, calcola che la perdita di biodiversità provoca costi nell’ordine dei 7mila dollari all’anno) e si stanno dando da fare.

Il Forum per la Finanza Sostenibile, associazione nata nel 2001 per promuovere gli investimenti con criteri ambientali, sociali e di governance, ha presentato una prima guida su finanza e biodiversità per gli operatori professionali, realizzata con il sostegno di Etica sgr, Advant Nctm e Axa Investment Managers.

È un documento che, oltre alle informazioni di contesto su andamento e regole riguardo alle diverse dimensioni della biodiversità in Italia e nel mondo, offre indicazioni precise su come inserire la tutela degli ecosistemi nei propri programmi di investimento.

La presentazione del paper del Forum sulla biodiversità

La presentazione del paper del Forum sulla biodiversità - Elena Datrino

Le soluzioni sono diverse: ci sono le classiche strategie di escludere dai propri investimenti settori e aziende che hanno impatti negativi sulla biodiversità, le obbligazioni legate a obiettivi di conservazioni e ripristino degli ecosistemi, ma anche l’impact investing su progetti di sostenibilità, engagement nella forma di dialogo con le aziende in cui si investe, fino a modalità più complesse come le soluzioni assicurative pensate per mitigare i rischi fisici e di transizione ecologica o i crediti di biodiversità per attestare miglioramenti quantificabili.

«Gli operatori finanziari possono dare un contributo fondamentale per la tutela e la promozione della biodiversità: l’inclusione del tema nei prodotti e nei processi rappresenta un’opportunità per generare impatti positivi, offre nuove occasioni di investimento e dà la possibilità di testare strumenti e approcci innovativi per investire a favore della natura » ha spiegato Francesco Bicciato, direttore generale del Forum.

Insieme alla società di consulenza ambientale Etifor e Regione Lombardia, il Forum per la Finanza Sostenibile ha avviato un gruppo di lavoro con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza economica della biodiversità, promuovere alleanze pubblico-privato su questo tema e allineare le strategie aziendali alle migliori pratiche internazionale. Il gruppo di lavoro, chiamato Italian Business & Biodiversity Working Group, mette in rete le imprese e le istituzioni finanziarie italiane attente al tema della biodiversità e le collega alla piattaforma europea Business @ Biodiversity.

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