Il presidente del Consiglio Mario Monti ha aperto il tavolo di Palazzo Chigi con le parti sociali ponendo l'accento sul rilancio della produttività come chiave per riprendere il cammino della crescita e dell'occupazione. Lo riferisce una fonte sindacale presente al tavolo. L'incontro arriva in un "momento carico di tensioni e preoccupazioni", è stato l'incipit di Monti, che ha poi aggiunto che "il governo vuole discutere di produttività che è la base per la crescita e l'occupazione" annunciando che la materia sarà seguita dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera.Nel corso dell'intervento il presidente del Consiglio ha spiegato che il recupero di competitività "per l'Italia è una sfida importante, forse importante dello spread" precisando che "non si tratta di parlare di moderazione salariale".Oltre a Monti e ai leader di Cgil, Cisl e Uil partecipano alla riunione - che segue a quella dell 5 settembre con i rappresentanti degli imprenditori - i ministri del Lavoro, Elsa Fornero, dell'Economia Vittorio Grilli, dello Sviluppo economico.
Il governo deve dare seguito alle indicazioni in tema di contratti e produttività del lavoro contenute nella lettera inviata dalla Banca centrale europea l'estate dell'anno scorso.Al termine dell'incontro con le associazioni di imprenditori il governo in un comunicato ha sollecitato Confindustria, Abi, Ania, Rete imprese Italia ad avviare un confronto con il sindacato per ridefinire l'architettura contrattuale al fine di aumentare la produttività.Questa mattina Monti ha detto che per uscire dalla crisi serve un impegno congiunto di sindacati ed imprese e che il governo è pronto a fare da mediatore. Il premier ha poi aggiunto che l'esecutivo lavorerà per cercare di ridurre il divario fra salario lordo e netto in busta paga.
MONTI ALLA FIERA DEL TESSILE A MILANOIl governo ha posto le basi per una ripresa dell'economia italiana nel lungo periodo, pur accompagnata da recessione temporanea, ma ora tocca alle parti sociali avere un ruolo da protagoniste per uscire dalla crisi. Lo ha detto il premier Mario Monti intervenendo a Milano alla fiera del tessile Milano Unica, a poche ore dall'incontro a Palazzo Chigi con i sindacati, dopo aver visto la scorsa settimana i rappresentanti di imprese, banche e assicurazioni.Monti ha analizzato l'operato iniziale del suo governo e ammettendo che alcune delle riforme messe in campo hanno "contribuito ad aggravare la situazione congiunturale italiana. Ma solo uno stolto può pensare di risolvere il male di decenni senza un temporaneo aggravamento che deriva dalla riduzione della domanda. Le forze produttive se ne rendono conto ma solo in questo modo abbiamo qualche speranza di aver sanato in modo durevole la situazione".Il premier mette sul piatto una riduzione del cuneo fiscale per aumentare la competitività delle imprese e aumentare il salario dei lavoratori - "dobbiamo ridurre ad ogni costo il numeratore [del cuneo fiscale] che è il divario tra salario lordo e netto", ha detto - ma il resto tocca alle parti sociali che si devono accordare superando gli steccati ideologici."Noi esigiamo a nome del Paese, dei cittadini e dell'interesse generale che imprese e sindacati riescano a fare qualcosa di più con il loro congiunto impegno. Per avere successo serve uno sforzo congiunto che deve prevalere su differenze ideologiche", ha detto Monti precisando che "il governo è pronto a fare da facilitatore e stimolo in affiancamento di parti alle quali spetta il ruolo di protagoniste in questa fase".