Alfio Quarteroni, docente del Politecnico di Milano
Modellazione, simulazione numerica, data science: sono questi i campi di indagine di Mathesia, la prima piattaforma al mondo di crowdsourcing dedicata alla matematica applicata, grazie alla quale le aziende possono interagire coi migliori specialisti di trasformazione digitale, industria 4.0, IoT (Internet of things) e intelligenza artificiale. Pare ormai chiaro che per fronteggiare le sfide occorre 'maneggiare' questi strumenti: «La scienza dei dati – spiega Alfio Quarteroni, docente al Politecnico di Milano e all’Ecole Polytechnique di Losanna, a margine della presentazione con Mathesia dell’outlook sul loro ruolo nell’industria – è un cam- po interdisciplinare, che, sfruttando l’algoritmo, elabora modelli da convertire in informazioni di qualità e conoscenza, a disposizione del Decisore pubblico o privato».
Grazie ad una connettività più economica, mobile ed ubiqua, e a microprocessori sempre più potenti, le applicazioni della Data Science si sono esponenzialmente sviluppate: cosa ci aspetta, in base ai risultati dell’Outlook Mathesia?
Il 48% delle aziende in Italia oggi utilizza tecnologie di Data Science, Machine Learning, Intelligenza Artificiale, IoT: ben 2 aziende su 3 (67%) ne hanno pianificato l’impiego per il 2019, soprattutto per elaborazione automatica (machine learning) e analisi predittiva e avanzata. Ad oggi, gli strumenti di Data Science sono presenti in marketing e vendite, R&S e produzione. Per quanto riguarda le aspettative, la maggioranza degli intervistati guarda con interesse alla Business Intelligence e all’ottimizzazione della gestione. L’area della privacy interessa invece gli aspetti più spinosi.
La matematica, nel suo complesso, sta vivendo una stagione di successo: quale la ragione, secondo lei?
La matematica è pervasiva in moltissimi momenti e azioni quotidiane: senza di essa, non sapremmo le previsioni di domani, non comunicheremmo immagini e filmati con i cellulari, non navigheremmo il web, non ci affideremmo ai navigatori stradali, non avremmo auto silenziose e confortevoli, non potremmo sottoporci a TAC e la nostra squadra del cuore non potrebbe rivolgersi ad un team di match analysts, per essere più competitiva. La matematica si arricchisce continuamente, evolve, affinando metodi e creandone nuovi, perché deve soddisfare il crescente bisogno di procedure efficienti e rigorose. Un esempio è proprio Mathesia, che connette aziende dalle esigenze matematiche avanzate con una rete di specialisti in tutto il mondo che portino soluzioni.
Paradossalmente alla matematica si imputa una certa dose di astrazione…
Proprio l’astrazione, alla base dei suoi processi, consente quella vasta generalizzazione, per cui gli stessi operatori (ad esempio, le equazioni) si applicano in forma simile ai più disparati campi. L’espressione che descrive il moto dell’acqua in un fiume è simile a quella che riproduce il flusso sanguigno nelle arterie. E la strategia di gioco del basket è descritta con lo stesso andamento seguito dalle fluttuazioni dei mercati azionari.
Quale valore aggiunto porta la matematica all’industria?
L’impresa si è da tempo accorta della convenienza di disporre di strumenti descrittivi dei processi tecnologici, per risolvere e prevedere. La tecnologia, infatti, sempre più performante ed efficiente, contiene o abbatte i tempi. Studiare il profilo alare di un aereo, la geometria di una valvola cardiaca o il sistema di raffreddamento di un supermercato, sfruttando simulazioni di calcolo, è assai meno dispendioso degli stessi studi in laboratorio o direttamente sul sistema fisico.
Tali tecnologie, magari in connubio con il più potente computer, potrebbero sostituire l’uomo nella fase decisionale?
Il dibattito è attualissimo: le applicazioni della cosiddetta intelligenza artificiale stanno pervasivamente coprendo ogni aspetto dell’esistenza. Tutta la scienza non può sottrarsi al dibattito etico su centralità dell’essere umano, libero arbitrio e rispetto, senza i quali non può esservi sviluppo e progresso, ma solo prevaricazione e mortificazione. Le scienze si sono sempre dichiarate neutrali, ma lo scienziato in primis, e la società tutta, devono costantemente vigilare sulla loro applicazione, compito che richiede informazione e studio.