giovedì 6 aprile 2023
Secondo Banca d'Italia, le aziende si attendono un rallentamento del carovita per la prima volta dal 2020. Per Confcommercio, però, l'area di disagio sociale non accenna a diminuire
Le imprese vedono l'inflazione in calo. Ma resta il disagio sociale

Ansa

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Per la prima volta dal 2020 le imprese vedono per i prossimi 12 mesi un rallentamento dell’inflazione, anche se questo non si traduce in una diminuzione del disagio sociale, che resta stabile, secondo Confcommercio, al 17,9%. E’ un report della Banca d’Italia, nell'Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita sul primo trimestre 2023, a rilevare che le attese sull'inflazione al consumo si sono ridotte su tutti gli orizzonti temporali, attestandosi al 6,4 per cento sui 12 mesi e al 5,3 e 4,8 per cento sugli orizzonti rispettivamente a 2 anni e tra 3 e 5 anni. "Sebbene i prezzi di vendita abbiano continuato a crescere a ritmi sostenuti nell'ultimo anno, per la prima volta dalla fine del 2020 le imprese ne prefigurano un rallentamento nei prossimi 12 mesi in tutti i comparti, a eccezione di quello dell'edilizia residenziale", spiega lo studio.

"I giudizi delle imprese sulla situazione economica generale sono divenuti meno sfavorevoli", continua il report. Rispetto alla rilevazione precedente, "sono migliorate anche le aspettative delle aziende sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, sospinte dal rinnovato impulso della domanda e dall'attenuarsi delle difficoltà legate agli elevati prezzi dell'energia e all'approvvigionamento di materie prime e input intermedi". Inoltre le valutazioni di peggioramento delle condizioni per investire restano superiori a quelle di miglioramento, ma il saldo è divenuto molto meno negativo che nella precedente rilevazione. Mentre "l'accumulazione di capitale proseguirebbe nel 2023 e si assocerebbe a una espansione dell'occupazione nei prossimi tre mesi".

Di pari passo, però, secondo i dati di Confcommercio, nonostante il processo di rientro dell'inflazione appaia ben avviato ed il mercato del lavoro abbia risentito, fino ad oggi, in misura molto contenuta del rallentamento dell'attività economica, permangono incertezze sulla possibilità di un deciso ridimensionamento, nel breve periodo, dell'area del disagio sociale. Il Misery index confcommercio (Mic) di febbraio 2023 si è attestato su un valore stimato di 17,9, invariato rispetto al mese precedente. La stabilizzazione dell'indicatore, su di un valore elevato, riflette la sostanziale stabilità sia del tasso di variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto, sia della disoccupazione estesa (che scende all8,9 dal 9% di gennaio).

"A febbraio 2023 – spiega Confcommercio - i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d'acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale del 9,0%, in lieve aumento rispetto all'8,9% del mese precedente. Le prime stime di marzo segnalano un deciso rallentamento del tasso di crescita dei prezzi per questa tipologia di beni e servizi (+7,7% su base annua). L'inizio di una fase meno critica sul versante dell'inflazione è un importante presupposto per il miglioramento dell'attività economica nella seconda parte del 2023, con possibili riflessi positivi sul mercato del lavoro e sull'area del disagio sociale". Sono ancora presenti però le pregresse tensioni accumulate nei bilanci delle imprese lungo la filiera che collega importazioni, prezzi alla produzione e all'ingrosso, fino al comparto della distribuzione finale.

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