sabato 27 giugno 2020
L'azienda ha realizzato uno dei più grandi simulatori spaziali d'Europa per Rutherford Appleton Laboratory, il Centro di Test nazionale di riferimento per le aziende inglesi del settore aerospaziale
Il simulatore spaziale Acs

Il simulatore spaziale Acs - Acs

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L’ingegneria aerospaziale d’eccellenza made in Italy al servizio di uno dei maggiori laboratori di ricerca scientifica europei. Un connubio di grande livello che si è concretizzato con l’arrivo – via nave – al Rutherford Appleton Laboratory (Ral) di uno dei più grandi simulatori spaziali mai realizzati in Europa.

Con una dimensione interna utile di 7 metri di diametro per 12 di lunghezza ed una gamma di temperature che vanno dai 95.000 ai 400.000 gradi, a realizzarlo è stata una azienda italiana, la Angelantoni Test Tecnhologies (brand Acs), con sede in Umbria, a Massa Martana (Perugia). Il simulatore spaziale è la più grande camera termovuoto di questa tipologia installata in Gran Bretagna ed è destinata ad essere annoverata fra i giganti d’Europa nel settore: servirà a riprodurre a terra le condizioni ambientali presenti nello spazio per poter così testare sonde interplanetarie per missioni scientifiche e satelliti commerciali per l’orbita terrestre.

Il convoglio di camion che trasporta il simulatore spaziale

Il convoglio di camion che trasporta il simulatore spaziale - Acs

Le sezioni della camera sono state poi trasportate con un convoglio di camion dal porto di Portsmouth ad Harwell - presso il National Satellite Test Facility nell’ Oxfordshire - con un trasporto "speciale" su strada. La camera termovuoto realizzata dall’azienda umbra fa parte di una serie di apparecchiature di livello internazionale per test ambientali di payloads e satelliti spaziali – tra cui sistemi per prove di vibrazione, compatibilità elettromagnetiche e misurazione delle antenne – di cui si è dotato il National Satellite Test Facility, diventando così il Centro di Test nazionale di riferimento per le aziende inglesi del settore aerospaziale, con evidenti risparmi di tempi e di costi.

«Questo progetto – spiega il project manager di Acs Massimiliano Sugoni – ha rappresentato una sfida sia dal punto di vista tecnico-qualitativo sia per le tempistiche. Entrambi i requisiti sono stati centrati grazie alla professionalità e all’esperienza del nostro team nel realizzare apparecchiature molto complesse per performance e dimensioni». «Questa straordinaria opera dell’ingegneria e della tecnologia italiana – sottolinea Gianluigi Angelatoni, presidente del gruppo – rafforza la nostra presenza nel settore aerospaziale, iniziata nel 1952 con la prima camera da vuoto e proseguita nel 1988 con il primo simulatore spaziale. Rafforza anche il prestigio italiano nelle tecnologie dello spazio, visto che l’Italia è stato il terzo Paese al mondo a lanciare un satellite in orbita».

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