
I resti di un edificio industriale bombardato a Odessa - Ansa
L’attacco comincia in piena notte, nelle ore in cui gli Stati Uniti stanno spingendo per un accordo: 214 droni e migliaia di colpi di artiglieria contro l’Ucraina. Su Odessa i colpi più pesanti dall’inizio del conflitto: 25 velivoli kamikaze colpiscono quando stava lasciando la città Petr Pavel, il presidente della Repubblica Ceca, paese Ue e Nato, venuto a confermare le consegne di un milione di proiettili di artiglieria e altri missili antinave “Neptune”.
Ogni singolo allarme aereo segna il conto alla rovescia per lunedì, quando in Arabia Saudita giungeranno le delegazioni dei due Paesi. Separatamente si incontreranno con gli inviati di Trump. «Presto ci sarà un completo cessate il fuoco», ha annunciato il presidente americano perché «le linee guida principali dell’accordo sull'Ucraina sono state stabilite» dopo i colloqui con Putin e Zelensky. Trump ha aggiunto di essersi mosso per due motivi: salvare la vita a «migliaia di giovani soldati che rischiano di morire» e per riprendere i dollari che «Biden ha dato per una guerra che non ci sarebbe dovuta essere». Argomento che spiegherebbe perché Trump stia cercando di ottenere nuove condizioni nell’accordo, ancora non firmato, sulle “terre rare”, ampliando le sue richieste economiche a Kiev. L’aeronautica di Kiev dice di avere abbattuto 114 velivoli kamikaze mentre altri 81 sarebbero andati “persi”, termine che indica quelli resi inoffensivi dai sistemi della guerra elettronica. «Bisogna essere veramente cinici quando si dichiara la volontà di negoziati di pace o per un cessate il fuoco e allo stesso tempo di un massiccio attacco contro le infrastrutture civili», ha commentato il leader ceco Pavel. L’Ucraina ha utilizzato i droni di propria produzione per continuare a colpire obiettivi in Russia, specialmente basi militari e infrastrutture petrolifere. Sia Mosca che Kiev hanno concordato, nel corso di distinti colloqui con funzionari statunitensi, di essere pronti a una moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche.
Le delegazioni si incontreranno lunedì a Gedda, dove Trump si dice certo di poter raggiungere un cessate il fuoco. Nei giorni successivi è atteso il nuovo vertice della “coalizione dei Volenterosi”, previsto per giovedì a Parigi. E per Kiev sarebbe pronto un meccanismo di sicurezza di quattro livelli con il coinvolgimento anche di caschi blu dell’Onu. «Finalizzeremo i nostri lavori per sostenere l’esercito ucraino e difendere un modello di esercito duraturo e sostenibile per prevenire invasioni russe», ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron. Preceduti dai velivoli spia che hanno mappato gli obiettivi, i droni a lungo raggio sono piombati a diverse ondate, danneggiando infrastrutture, abitazioni civili, edifici commerciali e anche un’autofficina che ha visto andare in fiamme 25 veicoli. «Non abbiamo potuto fare nulla. Siamo rimasti in piedi a guardare mentre le fiamme hanno distrutto tutto», hanno raccontato i residenti. Mosca ha adoperato nuove tattiche, facendo precipitare i suoi droni da un’altitudine più elevata del solito, così da aumentare la velocità di caduta, vanificare le raffiche della contraerea e moltiplicare la devastazione. L’attacco notturno contro Odessa ha tra l’altro distrutto un campo estivo per bambini e un cimitero. Nel mirino anche un centro commerciale e diversi condomini.
In direzione opposta, al confine con la Russia, Kiev e Mosca si sono accusate a vicenda di aver attaccato un importante impianto di pompaggio del gas russo, chiuso da dicembre dopo che l’Ucraina non ha rinnovato il contratto di transito. L’area è quella di Kursk, la fascia frontaliera dove le forze ucraine stanno indietreggiando dopo avere conquistato nello scorso autunno uno spicchio della regione russa. Nei giorni scorsi gli incursori del Cremlino avevano sfruttato l’interruzione del flusso di gas liquido per attaccare le prime linee ucraine percorrendo la tubatura dall’interno, saltando fuori alle spalle dei soldati di Kiev. Dopo il sabotaggio di ieri, né russi né ucraini potranno utilizzare questo stratagemma.Kiev nonostante le ingenti perdite non è ancora stata scalzata e ai colloqui di lunedì proverà a giocare la carta dello scambio dei territori per recuperare terreno nel negoziato che, a sentire Donald Trump, avrebbe dovuto vedere l’Ucraina priva di carte da giocare.