foto SIR/Marco Calvarese
Per la prima volta da mesi a gennaio il prezzo medio del gas ha segnato un sostanzioso calo che si rifletterà in una bolletta più leggera del 34,2% rispetto al mese prima. L’annuncio arrivato ieri dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) era atteso, perché i prezzi avevano cominciato a scendere già da diverse settimana anche se a dicembre l’aumento era stato ancora consistente (+23%). Respiro di sollievo quindi per le famiglie che si trovano nel mercato tutelato (mentre sul mercato libero l’andamento dei prezzi dipende dai contratti già stipulati).
Nel mese di gennaio si è registrata una quotazione media all’ingrosso pari a 68,37 euro/MWh sensibilmente più bassa rispetto a dicembre. Il calo di oltre un terzo, benché consistente, ancora non compensa del tutto però, sottolinea l’Authority, la forsennata corsa dei prezzi registrata lo scorso anno: la spesa gas per la famiglia nei 12 mesi dal febbraio 2022 al gennaio 2023 risulta di circa 1.769 euro, ovvero il 36% in più rispetto ai 12 mesi precedenti (febbraio 2021- gennaio 2022).
Il ritorno alla situazione pre-crisi (gli aumenti erano partiti prima della guerra in Ucraina e si sono poi impennati dopo lo scoppio) è ancora lontano, tanto più se si considera che oggi le bollette sono calmierate: come previsto dalla legge di Bilancio per il primo trimestre 2023 Arera ha già azzerato gli oneri generali di sistema anche per il gas. Ed è confermata anche la componente negativa UG2 per i consumi gas fino a 5.000 metri cubi l’anno e la riduzione dell’Iva al 5%.
Va ricordato che Arera ha modificato nei mesi scorsi il metodo di calcolo del prezzo del gas per i clienti ancora in tutela. Il livello viene infatti ora aggiornato ogni mese in base alla media mensile del prezzo all’ingrosso sul mercato italiano e l’adeguamento scatta all’inizio del mese successivo. Prima il calcolo era trimestrale e, in caso di calo dei prezzi di mercato, le ricadute positive in bolletta erano molto meno tempestive.
«Fare previsioni sull’andamento dei prezzi dell’energia è un esercizio sempre complicato perché le sorprese possono sempre esserci», ha commentato il presidente dell’Arera Stefano Besseghini, ma «possiamo guardare avanti con maggiore ottimismo rispetto a qualche mese fa. Dall’ultima decade di dicembre c’è stata una significativa contrazione» delle quotazioni e gli stoccaggi sono risultati «superiori anche ai dati medi storici degli anni migliori». Gli effetti del raffreddamento dei prezzi, ha aggiunto, «un po’ l’abbiamo intercettati a fine dicembre con la bolletta dell’elettricità e ora con la bolletta del gas di gennaio che è un mese importante per i consumi del metano».
Secondo i consumatori del Codacons, se i prezzi dovessero mantenersi a questi livelli, la bolletta media del gas scenderebbe nel 2023 a quota 1.391 euro a famiglia, contro i 1.866 euro pagati in media nell’intero 2022, con un risparmio netto di 475 euro. Tuttavia rispetto alla tariffe in vigore nel gennaio 2021, calcola l’associazione, «il gas risulta oggi più caro del 40,6%, a dimostrazione di come la strada per riportare i prezzi a livelli normali sia purtroppo ancora lunga».
Per la premier Giorgia Meloni la discesa del prezzo del gas è «un’ottima notizia», «importante per i cittadini, per le imprese e per l’intero Paese», ha sottolineato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto. Ma la frenata delle bollette aiuta anche il governo. A fine marzo scadono infatti le misure di contenimento della spesa energetica contenute in manovra e se la tendenza al ribasso dei listini sarà confermata l’impegno finanziario per prorogare gli aiuti a imprese e famiglie sarà ovviamente ridimensionato. L’ultima legge di bilancio ha destinato alle misure anti-crisi una ventina di miliardi. Nel corso del 2022 il governo Draghi era intervenuto più volte, con una spesa complessiva di oltre 60 miliardi di euro.