lunedì 3 luglio 2023
L'indice Hcob Pmi di S&P Global è stato compromesso dal crollo più rapido della produzione e dei nuovi ordini. Indice in calo in tutta l'eurozona, ai minimi da tre anni
L'indice Pmi manifatturiero ai minimi da aprile 2020

Reuters

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Si intensifica la contrazione del settore manifatturiero italiano. A giugno l'indice Hcob Pmi di S&P Global, calcolato sulle risposte dei responsabili acquisti di circa 400 aziende, è diminuito a 43,8 dai 45,9 di maggio. Si tratta, si legge nella nota, del "peggioramento maggiore delle condizioni operative da aprile 2020", mese di culmine della crisi Covid. L'indice è stato compromesso dal crollo più rapido della produzione e dei nuovi ordini. Le aziende hanno riportato una carenza della domanda di mercato, con l'incertezza e l'utilizzo delle giacenze tra i clienti, l'alta inflazione e la riduzione dei budget. Le esportazioni sono diminuite per il terzo mese consecutivo, e al livello maggiore dallo scorso ottobre. L'entità del calo degli ordini generali ha in parte colto alcune aziende manifatturiere di sorpresa, lasciandole con un'eccedenza di giacenze presso i loro magazzini.

In risposta alla forte contrazione, le imprese manifatturiere hanno ridotto notevolmente la loro attività di acquisto, scegliendo, qualora possibile, di utilizzare le loro giacenze. Il declino degli acquisti è stato il maggiore in oltre tre anni ed ha esteso l'attuale sequenza di contrazione a 13 mesi. "Pare che la recessione del settore manifatturiero italiano, iniziata nella seconda parte del 2022, si sia intensificata. Con un valore di 43.8, l'Indice Hcob Pmi per il settore manifatturiero di giugno ha raggiunto lo stesso livello minimo di quello avutosi durante lo scoppio della pandemia del coronavirus nella primavera del 2020", ha sottolineato Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, commentando i dati Pmi.

Lo stesso indice Hcob pmi manifatturiero crolla nell’intera eurozona a giugno a a 43,4 (a maggio era 44,8) rispetto al dato preliminare del 43,6. Si tratta del valore minimo da oltre tre anni, 37 mesi per l'esattezza, e del dodicesimo mese di contrazione. L'indice pmi della produzione manifatturiera nell'eurozona si attesta invece a 44,2 (a maggio era 46.4) il valore più basso degli ultimi 8 mesi. A livello nazionale, i dati dell'indagine di giugno hanno mostrato che in parecchie delle nazioni monitorate le prestazioni manifatturiere sono state le peggiori dalla fase iniziale della pandemia da Covid-19 nella prima metà del 2020. Austria, Germania, Italia, Irlanda e Paesi Bassi hanno registrato i cali maggiori delle condizioni operative in oltre tre anni, spiega S&P Global.

La Grecia ancora una volta va contro la tendenza generale di calo e registrando il quinto mese consecutivo di miglioramento della prestazione del settore manifatturiero. I dati dell'indagine di giugno hanno segnalato il terzo mese consecutivo di riduzione dei livelli della produzione manifatturiera della zona euro. Il calo è stato elevato, accelerato da maggio fino a toccare il valore più forte dallo scorso ottobre. Secondo i dati di settore, la contrazione della produzione mensile dei beni di consumo, di investimento e intermedi è risultata più rapida, con quella dei beni intermedi che ha riportato il calo più veloce. Il volume della produzione è stato ridotto dalla debolezza delle condizioni della domanda di mercato. L'afflusso totale dei nuovi ordini ricevuti è diminuito rapidamente a giugno e al tasso massimo in otto mesi. Anche la domanda estera, incluso il commercio intra eurozona, è calata, segnando il sedicesimo calo mensile dei nuovi ordini destinati al mercato estero.

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