giovedì 10 agosto 2023
Ma il carrello della spesa è ancora al 10,2% a luglio. Francoforte: prospettive economiche incerte nell'eurozona
L'inflazione rallenta al 5,9%. Bce: la politica monetaria resta restrittiva

ANSA

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Rallenta a luglio l'inflazione che scende su base annuale dal 5,9% dal 6,4 del mese precedente mentre segna una variazione nulla su base mensile. Un segnale moderatamente positivo mentre la Bce nel suo bollettino mensile sottolinea come i tassi di interesse resteranno "fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario, al fine di conseguire un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine. Le decisioni sui tassi di interesse seguiteranno a essere basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria'', spiega l'Istituto. Insomma non è alle viste per ora un cambiamento della politica monetaria della Bce, più volte messa nel mirino dal governo italiano e ancora ieri dalla premier Giorgia Meloni. Francoforte guarda in particolare ai dati dell'inflazione di fondo, quella cioè al netto dei beni alimentari ed energetici, che è continuata a salire a giugno (5,5%) nella zona euro.
In Italia invece, a luglio, si è osservata una decelerazione dei prezzi, spiega l'Istat, dovuta al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei trasporti, dei beni energetici non regolamentati, degli alimentari lavorati. Mentre restano tensioni al rialzo dei prezzi degli alimentari non lavorati.Gli aumenti del prezzo della benzina nelle ultime settimane potrebbe però spingere al rialzo sull'inflazione del mese in corso. Il cosidetto "carrello della spesa", cioè i prodotti alimentari e quelli per la cura della casa e della persona a lulgio è rallentato ma resta comuqnue sopra al 10% su base annua (10,2% dal 10,5% di giugno). Mentre l'"inflazione di fondo” italiana rallenta da +5,6% a +5,2%.
La Banca centrale eurpea vede le prospettive economiche del'eurozona "estremamente incerte": la situazione si è "deteriorata, principalmente a causa dell'indebolimento della domanda interna". "L'elevata inflazione e le condizioni di finanziamento più restrittive comprimono la spesa - speiga il Bollettino - . Ne risente soprattutto il prodotto del settore manifatturiero, frenato anche dalla debole domanda estera. Anche gli investimenti delle imprese e quelli nell'edilizia residenziale mostrano segnali di debolezza. I servizi continuano a evidenziare una maggiore tenuta, specialmente nei settori come il turismo. Tuttavia, il comparto dei servizi perde slancio", scrivono gli economisti di Francoforte. "L'economia dovrebbe rimanere debole nel breve periodo. Nel corso del tempo però il calo dell'inflazione, l'incremento dei redditi e il miglioramento delle condizioni dell'offerta dovrebbero sostenere la ripresa. Mentre il mercato del lavoro resta solido".



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