venerdì 17 aprile 2020
La ricerca: a pagare il prezzo più alto sono le coppie con figli (1,37 milioni, pari al 37%) e i genitori "single". E il 47% dei dipendenti bloccati dalla chiusura guadagnava appena meno di 1.250 euro
I consulenti del lavoro: ombra della povertà per 3,7 milioni di famiglie

Reuters

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Il blocco, pur se temporaneo, delle attività produttive per l’emergenza Covid-19 ha generato «per 3,7 milioni di lavoratori il venir meno dell’unica fonte di reddito familiare». E a pagare il prezzo più alto, secondo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, vi sono le coppie con figli (un milione e 377mila, pari al 37%) e i genitori "single" (439mila, il 12%). Circostanza allarmante, scrivono, se si considera che ben «il 47,7% degli occupati dipendenti dei settori interessati dal "lockdown" guadagnava meno di 1.250 euro mensili», mentre il 24,2% si trova addirittura sotto la soglia dei 1.000 euro.

Anche una ricerca dell'università della Tuscia scandaglia le sempre più pesanti ricadute economiche del coronavirus, asserendo che circa 21 milioni di persone stanno vivendo questo momento di emergenza con serie difficoltà economiche. Di queste circa la metà, oltre 10 milioni, con un reddito quasi nullo. I ricercatori dell'ateneo laziale calcolano che esistono almeno 3 milioni di persone che non dichiarano reddito al Fisco e che difficilmente ora possono guadagnare un minimo per il sostentamento; oltre 18 milioni di persone, invece, hanno redditi inferiori a 15mila euro, di cui 7,6 milioni con meno di 6 mila euro, cioè non più di 500 euro lordi mensili.

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