La genialità creativa non è soltanto l’abilità di disegnare e progettare, ma è anche e soprattutto quella di trovare le persone giuste per tradurre in pratica le proprie idee e visioni. Giuseppe “Nuccio” Bertone apparteneva a questa categoria speciale di persone: classe 1914, figlio d’arte, cresciuto nella “Carrozzeria” del papà Giovanni (aperta due anni prima della nascita), ha combinato e sviluppato talento e intuizione creando all’inizio degli Anni 50 una vera e propria scuola stilistica dell’auto in cui si sono formati giovani che sarebbero diventati rapidamente i “grandi” nomi di quella che universalmente viene riconosciuta come la “grande scuola dei Carrozzieri torinesi”. Veri e propri artisti del design: Nuccio Bertone infatti ha individuato precocemente e lanciato “matite” importanti come Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini, valorizzando Franco Scaglione, ha abbinato stile esclusivo a tecnologie d’avanguardia per quell’epoca. Al punto che le sue “creature”, i modelli di Bertone, hanno trionfato in tutto il mondo: basti pensare alla Lamborghini Miura esposta al MOMA di New York, opera d’arte e simbolo di eccesso, velocità e tecnologia ricercata.
La storia della Carrozzeria Bertone guidata da Nuccio si è sviluppata attraverso passaggi importanti, pietre miliari della storia dell’auto: nella sede torinese, prima in corso Peschiera, poi di Grugliasco, sono stati elaborati gioielli come Alfa Romeo Giulietta Sprint e Giulia GT, Lamborghini Countach e Miura, Lancia Stratos, Fiat X1/9, la serie X della Citroën e altro ancora. Una storia che ha avuto un duro colpo con la morte di Nuccio nel 1997 da cui ha preso il via un percorso delicato passato attraverso varie vicissitudini e mani differenti. Poi il buio… Sono rimasti l’eco del grande nome e i modelli, fortunatamente la collezione storica è stata rilevata dall’ASI.
Poco più di due anni fa, nel 2020 e dopo 8 anni di silenzio, il marchio Bertone è stato acquisito dai fratelli francesi Mauro e Jean-Franck Ricci, imprenditori alimentati dalla passione per le auto da sogno. E a fine 2022 ecco la gradita sorpresa, l’annuncio di una supercar tanto sportiva quanto esclusiva, pensata per aprire il nuovo corso e per celebrare un anniversario importante: la Bertone GB110 sarà il modello chiamato ad aprire un nuovo capitolo della storia del glorioso marchio, celebrando il 110° Anniversario della Carrozzeria Bertone. Un modello speciale, a tiratura limitata, realizzato in sole 33 unità forse personalizzabili, alte prestazioni così come prevedibilmente saranno alti anche i costi. Uno stile moderno che ha però attinto dalla storia Bertone, con richiami che gli amanti dello stile accosteranno a Lancia Stratos Zero, Lamborghini Marzal, alla visionaria dream car Alfa Romeo 33 Carabo del 1968 o alle Alfa Romeo T.A.B. (Berlinetta Aerodinamica Tecnica), studi firmati da Franco Scaglione tra il 1953 e il 1955.
Design raffinato, con forma atletica, larga e bassa, frontale appuntito e a strati, aperture aerodinamiche, proiettori a Led e firma luminosa a tre elementi, e prestazioni stratosferiche. Il motore è sviluppato da un produttore tedesco, forte di 1100 CV in grado di erogare ben 1100 Nm di coppia massima a 8400 giri/min, abbinato a una trasmissione 7 rapporti con comandi al volante, trazione integrale. Diramati i primi dati tecnici, con la promessa di prestazioni esaltanti legate anche a un lavoro di contenimento del peso globale (kg 1.520): accelerazione da 0 a 100 km/h in 2”8, e da 0 a 200 km/h in 6”8, con velocità massima superiore a 380 km/h. Tra i pochi dati diramati, sospensioni a doppi triangoli con ammortizzatori regolabili a quattro vie e cerchi da 21” all'anteriore e da 22” dietro. Una supercar che avrà anche un’anima ecologica perché si affida a un’alimentazione a combustibili alternativi, un eco-carburante derivato da plastiche riciclate, come ha annunciato Jean-Franck Ricci, Ceo della rinata Bertone.