il governatore della banca d'Italia Fabio Panetta - Ansa
“La transizione energetica è inevitabile e deve essere gestita in modo ordinato. Dopo una serie di importanti passi avanti in seguito all'accordo di Parigi del 2015, ora stiamo assistendo a segnali di malcontento. I flussi netti verso i fondi di investimento sostenibili stanno perdendo slancio" in alcuni Paesi "a causa della reazione politica contro le iniziative per il clima". Il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta introducendo la conferenza G7-Aie "Garantire una transizione energetica ordinata" lancia l’allarme su un rallentamento delle politiche green.
Panetta sprona i grandi della Terra a fare di più "I governi delle principali economie mondiali devono guidare" la transizione energetica ordinata. Promuovendo investimenti a basse emissioni di carbonio", sottolinea Panetta, riducendo "gli oneri amministrativi e normativi" ma soprattutto "evitando dannose politiche stop-and-go che creano incertezza e compromettono gli investimenti cruciali del settore privato”. Particolare attenzione deve essere rivolta alla cooperazione internazionale. La transizione verde sarà costosa. Si parla di investimenti che dovrebbero superare i 3mila miliardi di dollari a livello globale nel 2024, cifra ancora lontana dai 4500 miliardi di dollari necessari per raggiungere emissioni nette pari a zero entro la metà del secolo". Il problema sono i costi variabili con "un divario di finanziamento che nasconde differenze significative tra economie avanzate e mercati emergenti e economie in via di sviluppo (Emde)", evidenzia il governatore di Bankitalia. "Nonostante rappresentino un terzo del Pil globale e due terzi della popolazione mondiale, le Emde (esclusa la Cina) rappresentano solo il 15% degli investimenti globali in energia pulita". Un sottoinvestimento dovuto in parte alle difficoltà nel reperire capitali che rende più costosi i progetti in questi Paesi.
Da Panetta arriva anche un monito a garantire la sostenibilità della transizione con iniziative sociali. Le famiglie più povere dovrebbero essere aiutate "per mitigare l'impatto" della transizione energetica. "transizione di successo richiede una strategia ampia, credibile e inclusiva che affronti sia gli aspetti sociali sia quelli ambientali". Per Panetta le compensazioni potrebbro arrivare dalla "ridistribuzione dei ricavi" della tassazione sui gas serra.
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro Giancarlo Giorgetti. “La transizione energetica "non deve lasciare nessuno indietro" e deve essere portata avanti in una maniera che sia "favorevole alla crescita dell'economia" spiega nel suo videocollegamento. Il ministro sottolinea l'impegno in tal senso della presidenza italiana del G7 la necessità di coinvolgere governi, società civile, il settore privato con una "fondamentale cooperazione". La complessità della transizione energetica richiede di "utilizzare le scarse risorse pubbliche" e una accurata "pianificazione". A livello internazionale, Giorgetti cita il lavoro della presidenza italiana nell'iniziativa Rise (Supply-chain Enhancement) che punta a fornire supporto concreto ai Paesi in via di sviluppo per aumentare la loro capacità produttiva di energia pulita focalizzandosi in particolare sul continente africano.
Le implicazioni economiche della transizione energetica in Europa sono al centro della conferenza G7-Aie che si tiene oggi a Roma presso la sede della Banca d'Italia. Fra gli interventi più attesi quello di Mary Burce Warlick, Deputy Executive Director dell'Aie ed esperti del comparto che discutono, fra l'altro, come garantire i consumatori, supportare la produzione di energia pulita e diversificare le catene di fornitura.