giovedì 29 giugno 2017
I giovani tra i 18 e i 35 anni hanno la possibilità di svolgere tirocini di sei mesi in svariati settori. Resta la difficoltà a reperire cuochi, camerieri e baristi
Più occupati con le Botteghe di mestiere
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Il settore della ristorazione «può portare ricadute occupazionali» e «porta i giovani ad avvicinarsi al mondo del lavoro». Lo ha detto Domenico Bova, responsabile del progetto Spa - Sperimentazioni di Politiche Attive (Botteghe) di Anpal Servizi Spa, a margine di un incontro sul tema, dal titolo Politiche attive: dalle parole ai fatti. Attori, strumenti e forme di collaborazione, dedicato quindi agli interventi diretti di carattere pubblico volti a promuovere l'occupazione e l'inserimento o il reinserimento lavorativo. Il dibattito ha preso il via dall'esperienza di Botteghe di Mestiere e dell'Innovazione, l'iniziativa lanciata da Anpal Servizi e promossa anche da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi).

«Botteghe di mestiere è una iniziativa che porta i giovani ad avvicinarsi al mondo del lavoro con una esperienza di sei mesi - ha detto Bova -. Il settore della ristorazione e dell'enogastronomia in genere hanno sicuramente segnato in questa edizione del nostro intervento valori altissimi dal punto di vista quantitativo. Circa il 50% dei progetti che abbiamo realizzato tra i 182 in tutta Italia sono legati al settore della ristorazione, dell'enogastronomia, e dell'agroalimentare. È un settore in crescita, può produrre ricadute occupazionali importanti, che affascina i giovani ma devono capire, per come si svolge, che li allontana dai loro orientamenti in termini di vacanza, di attività di riposo. Lavorare nel settore della ristorazione significa lavorare nel periodo estivo, durante le giornate festive. I giovani che ci credono, che investono, che trovano imprenditori capaci di trasmettere loro il sapere e il sapore di questo mestiere, sicuramente ne rimangono affascinati, rimangono in azienda e imparano il mestiere".

Da un punto vista turistico, spiega invece Aldo Mario Cursano, vicedirettore vicario di Fipe, «si preannuncia una stagione record. C'è grande componente che sta portando vitalità nel mondo che rappresento dei pubblici esercizi, anche della componente turistica internazionale, che vede l'Italia come luogo sicuro dove trascorrere una vacanza con i propri cari. Si parla di un aumento di presenze nelle citta d'arte del 5%, ma arriviamo anche al 9-10% di aumento presenze».


Da aprile 2015 a marzo 2017 il progetto ha dato la possibilità in tutta Italia a 1.821 ragazzi tra i 18 e i 35 anni di effettuare un tirocinio presso 183 botteghe attivate su tutto il territorio nazionale. 1.782 tirocini si sono definitivamente avviati e conclusi mentre il 30% ha portato a un'offerta di lavoro. L'obiettivo principale dell'iniziativa è stato di ridurre la difficoltà dei giovani a entrare nel mercato del lavoro e, ancora di più, la difficoltà di chi perde il lavoro a ricollocarsi: fattore questo che genera spesso fenomeni di disoccupazione di lunga durata.

Tutte le realtà presenti hanno puntualizzato come le
politiche attive per il lavoro siano una leva fondamentale per sostenere un mercato del lavoro sempre più flessibile e dinamico e, soprattutto, per ridurre la disoccupazione e, in particolare, la disoccupazione giovanile. A rendere più difficile l'ingresso
nel settore è, soprattutto, la distanza tra domanda e offerta di lavoro: secondo i dati di Fipe, infatti, nel 2016 le aziende del settore hanno avuto difficoltà a reperire cuochi, camerieri e baristi soprattutto a causa della carenza di candidati (31,5%) e delle loro inadeguate competenze professionali (68,5%).


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