martedì 25 giugno 2024
Le esportazioni italiane quest'anno si stima saliranno del 3,7% e nel 2025 del 4,5% raggiungendo quota 679 miliardi di euro
Il Made in Italy green raggiungerà i 50 miliardi di vendite all'estero entro il 2025 ed è previsto in crescita dell'11,1% nel 2024 e del 13,7% il prossimo.  Una spinta anche dalle imprese che hanno adottato tecnologie 4.0 che nel 2025 avranno migliori performance sia produttive che di export rispetto a quelle che non hanno adottato il 4.0 (33% vs 25% delle imprese nel primo caso e 27% vs 24% nel secondo caso) come evidenziano anche indagini del Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere.

Il Made in Italy green raggiungerà i 50 miliardi di vendite all'estero entro il 2025 ed è previsto in crescita dell'11,1% nel 2024 e del 13,7% il prossimo. Una spinta anche dalle imprese che hanno adottato tecnologie 4.0 che nel 2025 avranno migliori performance sia produttive che di export rispetto a quelle che non hanno adottato il 4.0 (33% vs 25% delle imprese nel primo caso e 27% vs 24% nel secondo caso) come evidenziano anche indagini del Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere.

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Intelligenza artificiale, nuove tecnologie, transizione Esg, rischi geopolitici e cambiamento climatico: passa per l'innovazione tecnologica la crescita dell'export italiano che quest'anno si stima salirà del 3,7% e nel 2025 del 4,5% raggiungendo quota 679 miliardi di euro. Sono i dati rilevati da Sace nel rapporto "Doing Export Report 2024".

L'export crescerà nel 2024 per proseguire a un ritmo sostenuto nel prossimo triennio, con il ritorno a dinamiche di crescita simili a quelle pre-pandemia. A contribuire sarà anche il calo dell'inflazione e il conseguente progressivo taglio dei tassi di interesse, con un miglioramento delle condizioni finanziarie globali.


L'Italia si conferma tra i primi esportatori al mondo: 679 miliardi nel 2025 e 4% di crescita nei prossimi due anni

L'export torna a crescere e vive un grande momento di trasformazione tra nuovi rischi e opportunità emergenti. Il Made in Italy green raggiungerà i 50 miliardi di vendite all'estero entro il 2025 ed è previsto in crescita dell'11,1% nel 2024 e del 13,7% il prossimo anno. Una spinta anche dalle imprese che hanno adottato tecnologie 4.0 che nel 2025 avranno migliori performance sia produttive che di export rispetto a quelle che non hanno adottato il 4.0 (33% vs 25% delle imprese nel primo caso e 27% vs 24% nel secondo caso) come evidenziano anche indagini del Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere. "Le imprese italiane si trovano a varcare la soglia di una nuova era, dove, per essere competitive, devono ripensarsi e investire, puntando su modelli organizzativi agili e sostenibili e guardando al futuro - ha dichiarato Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace -. Il Doing Export Report di Sace è la guida pratica per evolversi, presidiare e intercettare le opportunità per l'export italiano in un contesto internazionale complesso, ma ad alto potenziale per il Made in Italy".

"Le imprese - ha osservato Alessandro Terzulli chief economist di Sace - possono sviluppare il proprio potenziale sfruttando l'Intelligenza artificiale e le nuove tecnologie anche nei settori del futuro come la meccanica strumentale applicata all'efficienza, la circolarità applicata ai cicli produttivi e le low carbon technologies che oggi valgono 40 miliardi e potranno valerne 50 al 2025".

Dall'Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti a Singapore, passando per India, Vietnam e Cina; oltreoceano in Brasile, Colombia e Messico, per ritornare verso il Vecchio Continente con Serbia, Turchia e poi Marocco, Egitto e Sudafrica, tra le geografie di destinazione ottime prospettive provengono da 14 Paesi in cui Sace è presente e verso cui lo scorso anno si sono diretti circa 80 miliardi di euro di beni italiani, un valore che crescerà del 5,4% quest'anno e del 7% nel 2025.

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