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"L'Italia arriva all'attuale rallentamento in ottima salute". Lo dice il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella. La congiuntura peggiora, con una crescita dello 0,8% quest'anno e dello 0,9% nel 2024, ma agosto e settembre sono stati il bimestre migliore di tutti i tempi per presenze turistiche, la produzione industriale ha smesso di calare e l'occupazione cresce. E salirà anche la spesa per i regali di natale a 186 euro a testa.
L'inflazione continua a rallentare e a dicembre dovrebbe registrare un +0,2% su base congiunturale e un +0,7% su base tendenziale. Sono le previsioni di Confcommercio diffuse in occasione della presentazione dell'indagine sui consumi di Natale. "In assenza di choc" nella prossima primavera l'inflazione è attesa sotto il 2%. Confcommercio stima nel quarto trimestre una crescita del Pil dello 0,2% a livello congiunturale e dello 0,5% a livello tendenziale. La crescita nel 2023 sarà dello 0,8% e nel 2024 dello 0,9%. "Ad aprile 2024 dovremmo essere sotto il 2% secondo tutti i parametri", spiega il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, aggiungendo che "sembra che la Bce abbia fatto un lavoro molto buono e i risultati si vedono, continuiamo a fidarci" ed "è possibile che nei prossimi mesi comici a ridurre i tassi".
"Crescita dell'occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell'inflazione rafforzano la fiducia per i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici contribuiscono a ridurre l'incertezza per il 2024, che sarà un anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile situazione internazionale" ha aggiunto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
Nello specifico per quanto riguarda l'indagine sui consumi di Natale, in Italia 43 milioni di persone faranno regali per il Natale 2023 con una spesa media di 186 euro a testa, in crescita dai 165 euro dello scorso anno in termini reali, al netto dell'inflazione. La spesa complessiva, secondo l'analisi dell'ufficio studi di Confcommercio, raggiungerà 8 miliardi di euro, un livello che supera quello del 2022 e del 2021 (7,1 miliardi e 7,8 miliardi ai prezzi del 2023) ma è ancora al di sotto di quello del 2020 (era 8,3 miliardi) e del periodo pre-Covid. Farà regali oltre il 73% degli intervistati e circa 4 su 10 di quelli che li faranno considerano comprare doni "una spesa che piace affrontare".
Va detto però che la propensione degli italiani ad affrontare la spesa per i regali di Natale ha raggiunto il livello più basso in 15 anni. E' passata dal 48,1% del 2009 al 40,1% nel 2023. Un calo significativo si era registrato nel 2011, anno di grande crisi per l'Italia, quando la propensione a fare regali natalizi era scesa al 45,8%, per poi recuperare e raggiungere il picco del 52,5% nel 2015. Anno da cui è progressivamente iniziato il declino fino a oggi.
Un dato interessante riguarda la cosiddetta Black week, vale a dire la settimana del Black Friday e del Cyber Monday, nella quale gli italiani hanno speso 4,31 miliardi di euro, il 6,9% in più dello scorso anno. Sulla base delle ricerche di mercato, Confcommercio considera coinvolto il 40% dei 48 milioni di italiani adulti: pertanto 19,2 milioni di italiani avrebbero acquistato spendendo a testa tra 220 e 230 euro. La metà dei suddetti acquisti sarebbero anticipazioni di spese natalizie (soprattutto regali in senso proprio). Inoltre, i consumi medi da tredicesima per famiglia, al netto di tasse e bollette, dovrebbero attestarsi a 1.882 euro (a prezzi costanti), in aumento rispetto ai 1.598 euro del 2022, ma in calo rispetto a 1.936 euro del 2019.