giovedì 6 luglio 2017
Cresce la richiesta di profili specializzati. Oltre a figure tecniche che sanno coniugare ambiente e sicurezza, grandi prospettive ci sono poi nell'imballaggio. In particolare il packging designer
Più assunzioni dalla raccolta di carta e cartone
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La media nazionale di raccolta pro capite supera i 53 chilogrammi per abitante. Con oltre 3,2 milioni di tonnellate raccolte dai Comuni, la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, dopo anni di stallo, registra un significativo incremento superiore al 3% ed erode più di 100mila tonnellate di rifiuti cellulosici alle discariche. Lo scenario tracciato da Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), mostra una positiva ripresa della raccolta differenziata di carta e cartone nel nostro Paese.

Anche i dati di Assocarta confermano che nel 2016 il comparto è stabile in termini di impianti aperti e numero di dipendenti coinvolti: 122 imprese, 154 stabilimenti e 19.500 addetti. C'è in previsione addirittura l'apertura di due nuove cartiere a Mantova e Avezzano. Si stima che questi due impianti gestiranno qualcosa come 600mila tonnellate di macero e assumeranno circa 300 persone.

Una crescita importante che rivela segnali ancor più interessanti se si analizzano i dati delle tre macro aree italiane: Nord, Centro e Sud tornano a registrare tutte valori positivi. A spingere la ripresa sono sicuramente le regioni del Sud che, con un +8,6% (un tasso di crescita doppio rispetto a quanto ottenuto nel 2015), superano i 32 Kg pro capite e si confermano motrice trainante della raccolta contribuendo a più della metà della crescita nazionale. Riprende la sua corsa, dopo lo stop dello scorso anno, anche il Nord che, con un pro capite annuo di 63,3 kg/ab, segna un +1,5%. Fa ancor di più il Centro con 65,6 kg per abitante e un +3%, grazie soprattutto alle performance prodotte nel Lazio. Ad oggi visti i risultati raggiunti, la vera sfida è ottenere e migliorare la qualità della raccolta che nel 2016 ha registrato una percentuale di impurità superiore al 3% (dato riferito ai flussi di raccolta famiglia).

«Il ruolo del Consorzio a partire dalla sua costituzione è cambiato. Con 797 convenzioni attive, nel 2016 le quantità di carta e cartone gestite da Comieco sono state circa il 47% della raccolta differenziata comunale totale, con un'incidenza media del 39% al centro-nord e del 77% al sud. Comieco rimane, quindi, un soggetto essenziale per la garanzia di riciclo e lo sviluppo dei servizi di raccolta soprattutto nel meridione dove i Comuni faticano a “fare rete” ed ottimizzare investimenti e know-how e dove il potenziale è ancora molto alto: si calcolano non meno di 600mila tonnellate di carta e cartone tuttora da intercettare - continua Montalbetti –. Se consideriamo il triennio 2014-2016, l’impegno complessivo di Comieco verso le amministrazioni in deficit di raccolta al Sud equivale a oltre 10 milioni di euro destinati, grazie ai progetti speciali “Piano per il Sud” e “Bando Anci-Comieco”, all’acquisto di attrezzature e al sostegno della raccolta di carta e cartone».

Dai suoi esordi nella fine degli anni '90, l’Italia del riciclo di carta e cartone ha compiuto importanti passi avanti: in quasi 20 anni i volumi di carta e cartone raccolti sono più che triplicati, passando da uno a oltre tre milioni di tonnellate annue e riuscendo a sottrarre allo smaltimento in discarica più di 45 milioni di tonnellate di rifiuti cellulosici. Come consorzio di filiera nell'ambito del sistema Conai, dall'entrata in vigore del decreto Ronchi (D. Lgs. 22/97), Comieco ha sempre operato come garante dell'avvio a riciclo di carta e cartone, accompagnando di fatto lo sviluppo della raccolta differenziata di in tutta Italia con oltre 1,4 miliardi di euro corrisposti ai Comuni in convenzione (102 milioni di euro solo nel 2016) e 28 milioni di tonnellate di carta e cartone gestiti. Ruolo sussidiario che continua ad avere anche oggi, lasciando che le aree più mature (Nord e Centro) continuino il loro percorso in autonomia e concentrando invece i suoi sforzi, e i suoi investimenti, nelle aree con maggior bisogno di un supporto (nella fattispecie il Sud e le Isole dove l’incidenza di Comieco è nel 2016 pari al 77% delle raccolte comunali).

«Se nelle cartiere - conclude il dg - stiamo registrando una riduzione di personale anche per via dell'automazione, nella raccolta e nella selezione del materiale è cresciuta la richiesta di profili specializzati, che conoscono il comparto e sono preparati sui temi della sostenibilità e dell'economia circolare. Nella trasformazione, per esempio, le imprese hanno bisogno di figure tecniche che sanno coniugare ambiente e sicurezza. Grandi prospettive ci sono poi nell'imballaggio. In particolare il packging designer è molto richiesto».



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