La segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen con il vicepremier cinese He Lifeng - Reuters
La cooperazione tra Cina e Stati Uniti è "essenziale" per finanziare la lotta contro il cambiamento climatico: così la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen, nel secondo giorno della sua visita a Pechino che ha l’obiettivo di stemperare le tensioni, anche commerciali, tra i due Paesi. "Credo che sia essenziale il proseguimento della cooperazione tra Stati Uniti e Cina sui finanziamenti contro il cambiamento climatico", ha sottolineato la Yellen ricordando che questi due Paesi sono "i maggiori emettitori di gas ad effetto serra al mondo e i maggiori investitori in energie rinnovabili" e quindi hanno “sia la responsabilità comune che la capacità di mostrare la via”.
Il clima, insomma, potrebbe essere per Washington un’area chiave di cooperazione con Pechino, esortata a sostenere istituzioni multilaterali come il Green Climate Fund. La visita di Yellen nelal capitale cinese arriva a poche settimane da quella del segretario di Stato Usa Antony Blinken, nel tentativo dell'amministrazione Biden di riprendere contatti fisici con Pechino dopo tre anni di isolamento quasi totale dalla Cina. La scorsa estate Pechino ha sospeso i colloqui sul clima per protestare contro il viaggio a Taiwan dell'ex portavoce della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. Ma ora si vedono segnali di rasserenamento, tanto che in Cina è atteso tra pochi giorni anche l'inviato speciale Usa per il clima John Kerry proprio per discutere di cooperazione sul fronte della lotta al cambiamento climatico.
Per quanto riguarda i rapporti commerciali tra i due Paesi, il premier cinese Li Qiang ha assunto un tono ottimista sulla visita del segretario al Tesoro Usa Yellen. "Ieri, nel momento del suo arrivo al nostro aeroporto e dopo essere scesa dall'aereo, abbiamo visto un arcobaleno", ha detto Li incontrando l'ex presidente della Fed nella Grande sala del popolo. "Penso che possa valere anche per il rapporto Usa-Cina: dopo aver vissuto un ciclo di venti e piogge, possiamo sicuramente vedere" il sereno, ha aggiunto il premier. Yellen ha l'obiettivo strategico di tentare una stabilizzazione delle relazioni bilaterali scivolate ai minimi storici e ha assicurato che gli Stati Uniti "cercano una competizione sana che non sia quella del chi vince prende tutto, ma che, basata su un insieme di regole eque, possa avvantaggiare entrambi i Paesi nel tempo".
Washington, ha precisato Yellen, sta lavorando per "ridurre i rischi" dalla Cina limitando il suo accesso alla tecnologia avanzata made in Usa, ritenuta cruciale per la sicurezza nazionale americana. Ma malgrado gli Stati Uniti debbano "in determinate circostanze, perseguire azioni mirate per tutelare la propria sicurezza nazionale, non dovremmo permettere che ogni disaccordo porti a malintesi che peggiorino inutilmente le nostre relazioni economiche e finanziarie bilaterali". L'auspicio della Cina, ha quindi replicato il premier cinese, "è che la parte statunitense adotti un atteggiamento razionale e pragmatico e collabori nella stessa direzione per riportare quanto prima le relazioni bilaterali sulla retta via".
Nelle misure di ritorsione alla stretta sui microchip a trazione americana, Pechino ha annunciato alla vigilia della visita di Yellen i controlli sull'export dei metalli rari gallio e germanio, essenziali per prodotti hi-tech come microchip e pannelli solari per motivi di sicurezza nazionale. "Siamo preoccupati per la stretta di cui stiamo ancora valutando l'impatto", ma la vicenda ha rafforzato il proposito di "catene di approvvigionamento resilienti e diversificate", ha commentato il segretario al Tesoro Usa, assicurando che Stati Uniti e alleati reagiranno contro ciò che ha definito le "pratiche economiche sleali" cinesi. Ma mettendo anche in chiaro che "un disaccoppiamento tra le maggiori economie mondiali sarebbe destabilizzante per l'economia globale" e "praticamente irrealizzabile".
I toni, in generale, sono stati cordiali in tutti gli incontri avuti ieri da Yellen, che ha visto anche l'ex capo dei dossier economici Liu He, fidato collaboratore del presidente cinese Xi Jinping. La vera attesa è proprio su un possibile faccia a faccia con Xi Jinping: se si dovesse tenere, allora la missione a Pechino di quattro giorni che si concluderà domani sarà per Yellen un chiaro successo e una ricompensa alla sua estrema determinazione nel volere "essere schietti e chiari" con la Cina, "nel dissentire ma salvaguardando i canali di comunicazione".