Crescono i licenziamenti nel settimo anno di crisi. Sono stati infatti 25.789 i lavoratori licenziati in Lombardia nel corso del 2013 nelle aziende sopra i 15 dipendenti. Si tratta del 26,3% in più rispetto al 2012, quando i licenziamenti si erano attestati a quota 20.421. È quanto rileva la Cisl Lombardia in una rielaborazione dei dati relativi alle liste di mobilità e ai licenziamenti collettivi. "Un aumento significativo", sostiene la Cisl, e "continuo dal almeno 4 anni".Se si dovessero considerare tutti i licenziamenti del 2013 anche nelle piccole e microimprese sotto i 15 dipendenti, "il numero dei lavoratori espulsi dai luoghi di lavoro
- sostiene la ricerca Cisl - supererebbe le 75mila unità".Per Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia, con l'anno appena incominciato "dobbiamo da subito realizzare politiche contrattuali e pubbliche che difendano l'occupazione e aiutino le imprese ad assumere. La Lombardia - precisa - è la locomotiva del Paese e nel 2014 deve mettere in campo tutto quanto può portare nuovi posti di lavoro e nuove assunzioni da parte delle imprese". Alla Regione Lombardia, Petteni chiede "maggiori sforzi concreti sulla strada della minor burocrazia, delle aree di competitività, del sostegno ai settori strategici. E se le banche - conclude - tornano a fare bene il loro mestiere possiamo trasformare il 2014 in un anno di cambiamento per le imprese e i lavoratori".