In questo periodo di emergenza sanitaria a causa della diffusione del Covid-19 sono tante le precauzioni prese per cercare di contenere il contagio. La corretta pulizia dell’abitacolo della propria autovettura non fa eccezione, soprattutto in vista della Fase-2 e comunque se si è costretti a continuare a guidare per motivi di lavoro o altre necessità. Lavare l’auto non è sufficiente, per cui è legittimo chiedersi come si fa a igienizzare a fondo la propria vettura. Automobile.it con l’aiuto di Wash Out, società specializzata nell’attività di lavaggio auto, fornisce alcuni utili consigli.
L’importanza dell’igiene dei mezzi di trasporto privati
Secondo i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive, la diffusione avviene principalmente da persona a persona ed esiste un rischio molto più basso di contrarre il virus attraverso il contatto indiretto. Le ricerche del New England Journal of Medicine hanno però evidenziato come il virus possa potenzialmente vivere a lungo all'interno dell'abitacolo di un'auto: occorrerebbero infatti fino a cinque giorni perchè perda di forza e scompaia qualora presente su superfici plastiche e acciaio, e un paio di giorni sull'alluminio. Dati questi comunque solo teorici e rilevati in test di laboratorio senza le variabili atmosferiche che subisce una vettura.
Il paradosso degli autolavaggi
In ogni caso, in un momento in cui è fondamentale ogni misura volta a rallentare la diffusione, anche l’attenzione per l’igiene dei mezzi di trasporto gioca un ruolo primario. Ciò vale in modo particolare per auto dove si trovano passeggeri non dello stesso nucleo familiare: in questi casi è consigliabile rivolgersi a dei professionisti per una prima decontaminazione della vettura. Dopo una decontaminazione infatti, sarà poi più facile procedere con periodiche purificazioni della vettura in modalità fai da te. Dopo giorni di caos e incompresioni dovuti a norme poco chiare, da lunedì 4 maggio con l'ingresso in vigore della "fase 2" l'attività degli autolavaggi professionali entra a far parte delle attività consentite dal nuovo DPCM. Gli autolavaggi in realtà erano aperti anche in precedenza, ma non pochi automobilisti hanno denunciato di essere stati multati (la sanzione è di 370 euro) perchè la necessità di recarsi a lavare l'auto è stata loro contestata dalle forze dell'ordine durante i controlli. Un paradosso per fortuna eliminato dalla nuova normativa.
Da dove partire? Cambio e volante
Se si vuole procedere autonomamente, la prima cosa da fare quando ci si appresta a igienizzare l’interno dell’auto è indossare guanti e mascherina. Solo a quel punto si può procedere alla sanificazione dell’abitacolo con prodotti disinfettanti. Per prima cosa ci si deve dedicare alla pulizia delle zone che si toccano più frequentemente come il volante e la leva del cambio. Poi, si può passare con attenzione ai comandi del sistema multimediale, ai pannelli delle portiere, alle maniglie interne. A riguardo, conviene dare una passata anche all’esterno dell’auto, sia alle maniglie delle porte sia alla maniglia del portellone posteriore. L’ultima cosa di cui occuparsi sono tutti i rivestimenti interni, anche quelli meno facili da raggiungere. Si consiglia in generale l'uso di nebulizzatori per spruzzare i prodotti detergenti in maniera più diffusa sulle superfici, lasciare agire per qualche secondo e poi procedere alla rimozione con un panno. Da non dimenticare le chiavi, la parte dell'auto che si maneggia in assoluto con maggiore frequenza.
Sì ai disinfettanti, ma attenti alla candeggina
Tra i prodotti suggeriti e più utilizzati dalle aziende che fabbricano componentistica per gli interni delle auto ci sono i detergenti a base di alcol, apprezzati per la capacità di quest’ultimo di rimuovere efficacemente i germi. Altri disinfettanti utilizzabili sono quelli a base etanolo (preferire prodotti con concentrazioni non inferiori al 70%), cloro o candeggina. Questi ultimi, però, richiedono molta attenzione, tanto è vero che è sconsigliato l’utilizzo di prodotti con concentrazioni di cloro attivo superiori allo 0,1% e in generale l’utilizzo di candeggina se non fortemente diluita. La sua potente azione chimica potrebbe eliminare i germi e i batteri, ma anche rovinare i materiali interni come le plastiche o le superfici più delicate.
Per ogni superficie il prodotto corretto
Da non usare, inoltre, prodotti a base di ammoniaca come quelli di colore blu per pulire i vetri che tendono a intaccare il materiale vinilico del cruscotto, rendendolo appiccicoso quando sottoposto a calore e luce. Meglio, nel caso non si sia in possesso dei prodotti più adatti, preferire una semplice soluzione di acqua e sapone, che consente comunque di effettuare una buona igienizzazione dell’interno della vettura. Lo stesso vale se ci sono rivestimenti in pelle: meglio usare prodotti specifici per non causare aloni o invecchiamento della superficie trattata e assicurarsi sempre di spruzzare il prodotto sul panno e non direttamente sui rivestimenti da trattare.
Panni usa e getta
Un ultimo consiglio va al tipo di panno con cui applicare il prodotto per sanificare l’ambiente. Infatti, per evitare rischi, conviene utilizzare un normalissimo rotolo di carta assorbente da casa usa e getta. Alla fine, tolti guanti e mascherina, bisogna ricordarsi di lavare a fondo le mani e il gioco è fatto. Per concludere la procedura di purificazione della vettura è suggerito l’acquisto e l’utilizzo di un igienizzante spray con azione biocida per l’impianto di condizionamento della vettura. Anche quando la quarantena sarà finita comunque, non sarebbe male ogni tanto pulire a fondo la propria auto.