Oltre 5,43 miliardi di euro con 185.146 contratti dal valore medio di 29.339 euro. C’era voglia di Btp tra i risparmiatori italiani, di un titolo di Stato che viene percepito, evidentemente, come più solido e più sicuro rispetto ad altre forme di risparmio. Sarà anche che la formula scelta questa volta dal Mef, che prevede “soli” quattro anni di impegno e viene considerata come una strategia buona dai piccoli risparmiatori per recuperare quanto meno un po’ dell’inflazione attuale senza dove bloccare i propri risparmi per un periodo troppo lungo. Sta di fatto che il nuovo Btp Valore è andato oggi, nella prima giornata di collocamento, meglio del previsto, addirittura al secondo posto in assoluto, dietro solo alla sesta edizione del Btp Italia del 2014.
La nuova famiglia di titoli di Stato riservata esclusivamente ai piccoli risparmiatori ha una durata di quattro anni, cedole semestrali e premio extra finale di fedeltà pari allo 0,5% del capitale investito. Il tasso minimo garantito è crescente: per il primo e il secondo anno è fissato al 3,25%, per il terzo e il quarto salirà al 4%. Dopo i buoni risultati degli ultimi Btp Italia – che avevano fatto seguito a risultati non eccezionali dei Btp Futura 2030 –, c’erano previsioni positive sui risultati della prima emissione del nuovo Btp Valore. Si tratta di un titolo che il Mef ha elaborato esclusivamente per i piccoli risparmiatori, con l’obiettivo di far crescere la quota di titoli di Stato direttamente posseduta dalle famiglie italiane, una quota che all’indomani della crisi finanziaria innescata dai mutui subprime toccava il 20% ma si è poi progressivamente ridotta fin quasi al 5% ed è tornata ora intorno all’8%. Una maggior quota di debito pubblico nelle mani delle famiglie, ovvero di “cassettisti” che mantengono i titoli fino alla scadenza, significa anche dipendere meno dagli umori dei mercati e dalle preferenze degli investitori professionali.
I tassi definitivi del Btp Valore saranno annunciati al termine del collocamento: potranno essere confermati o rivisti, ma solo al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione, ovvero venerdì 9 giugno. Il collocamento non prevede riparti né tetti all’investimento, che potrà partire da un minimo di 1.000 euro. Ai risparmiatori sarà sempre assicurata la completa soddisfazione degli ordini, salvo la facoltà da parte del ministero dell’Economia di chiudere anticipatamente l’emissione, comunque non prima di mercoledì 7 giugno.
Il titolo viene collocato sul mercato alla pari (ovvero con prezzo uguale a 100) attraverso la piattaforma elettronica Mot di Borsa Italiana per il tramite di due banche dealer, Intesa Sanpaolo e Unicredit, ma sarà possibile sottoscriverlo presso qualsiasi banca o ufficio postale dove si detiene un conto titoli. I risparmiatori possono inoltre acquistarlo online anche in home-banking, tramite le funzioni di trading. «Sono abbastanza convinto che ci sarà un’alta dimostrazione di fiducia da parte dei risparmiatori italiani», è l’opinione di Ciro Pietroluongo, direttore generale del Mercato telematico dei titoli di Stato (Mts), secondo cui Btp Valore è un titolo «innovativo» e la strategia del Mef è «positiva». La scadenza media di 4 anni «non è estremamente impegnativa per il risparmio ed è più breve rispetto a quella dei Btp Italia indicizzati all’inflazione, emessi fino ad adesso». Oggi, ha concluso Pietroluongo, «si sta tornando a una situazione pre-pandemia, verso la normalità, ed è chiaro come risorse che erano tenute ferme adesso vengano gestite con più tranquillità».
Anche per il Btp Valore si applica sul rendimento la consueta tassazione agevolata per i titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione, su cedole e premio fedeltà. Lo scorso novembre la diciottesima edizione del Btp Italia si era chiusa con quasi 12 miliardi di euro di raccolta, soprattutto spinta dal settore dei piccoli risparmiatori che ne hanno sottoscritti 7,28 miliardi di euro. Dati che avevano fatto dire al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di essere «orgoglioso del successo» del titolo indicizzato all’inflazione. Molto inferiori, invece le raccolte della quarta emissione del Btp Futura del novembre 2021, con 3,268 miliardi e della terza, di aprile 2021, con 5,48 miliardi di euro.