mercoledì 2 novembre 2011
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«L'impegno assunto in sede europea a ridurre il debito pubblico e avviare un ampio programma di riforme strutturali va onorato con rapidità e coerenza». È necessario «proseguire con decisione nell'azione di risanamento delle finanze pubbliche». La nostra economia «presenta elementi di forza: la tendenza al riequilibrio dei conti pubblici, il basso indebitamento privato, l'assenza  di squilibri nel mercato immobiliare e il contenuto debito estero». Vanno inoltre «rimossi gli ostacoli a uno sviluppo sostenuto dell'economia», con pari determinazione.Ignazio Visco, al suo primo contributo come governatore della Banca d'Italia, nella presentazione del Rapporto sulla stabilità finanziaria diffuso oggi da Via Nazionale traccia il sentiero da intraprendere per il risanamento delle finanze pubbliche, spiega che il sistema bancario «non è fonte di instabilita», anzi - dice - «la sua posizione patrimoniale è solida» e le banche saranno «ulteriormente rafforzate nell'ambito delle iniziative in corso a livello europeo». Ma osserva che il nostro Paese sta subendo i contraccolpi delle tensioni sul debito sovrano e del rallentamento congiunturale che investono - dice - «i sistemi bancari degli altri maggiori Paesi, ma con minore intensità. Nel giudizio degli investitori infatti la nostra economia risente dell'alto debito pubblico e della bassa crescita». E proprio sulla crescita Visco spiega che «il ridimensionamento delle prospettive di crescita globale e l'avversione al rischio hanno acuito i timori degli operatori circa la solvibilità degli emittenti pubblici e privati con alto indebitamento. Gli orizzonti di investimento si sono ridotti, è cresciuta la preferenza per le attività a basso rischio».
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