Il portavoce dell'ASviS Enrico Giovannini - Ansa
La direzione di rotta è stata significativamente migliorata ma la velocità di crociera resta molto lenta. Esaminata alla luce degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, l’ultima legge di bilancio offre qualche motivo di conforto: «Rispetto allo scorso anno c’è un evidente cambio di impostazione, coerentemente con le politiche europee », sottolinea Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis. Ma non mancano i limiti: «Per alcuni settori cruciali, come educazione, occupazione giovanile e tutela delle biodiversità, i provvedimenti sono insufficienti per contenuti e risorse assegnate», aggiunge l’ex ministro che ieri ha presentato (quest’anno a porte chiuse, causa epidemia) il «focus» della sua associazione sull’ultima manovra economica. Una corposa analisi (con il contributo di 600 esperti) sull’efficacia delle misure messe in campo rispetto all’avvicinamento ai 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030. In sintesi, l’impronta green stavolta c’è, ma non abbastanza netta. «I provvedimenti – ha spiegato infatti Giovannini – recepiscono alcune delle nostre proposte, dal legame tra gli incentivi per Industria 4.0 ed economia circolare al varo di un Green new deal italiano, dall’impegno per una mobilità sostenibile a quello per l’innovazione, dalla lotta alle diseguaglianze di genere all’attenzione ai problemi abitativi e delle periferie. Tuttavia ci sono insufficienze significative», specie «nell’assegnazione di risorse adeguate». È il caso soprattutto delle politiche a favore delle nuove generazioni, tanto per i ragazzi ancora all’interno del percorso dell’istruzione tanto per quei giovani che non studiano e non lavorano, i cosidetti Neet, dei quali l’Italia ha un non invidiabile primato europeo. Altri punti critici, secondo l’Asvis, sono quelli legati alla tutela delle biodiversità e alle politiche per la cooperazione allo sviluppo. Inoltre la legge di bilancio «pur considerando il contesto difficile nel quale è stata elaborata, non introduce modifiche in grado di ridurre significativamente il differenziale di crescita e di occupazione rispetto ad altri Paesi», aggiunge il rapporto, che segnala come «numerose misure rimandano a complessi provvedimenti normativi successivi».
Mentre «la positiva sterilizzazione dell’aumento Iva solo per il 2020 mette a rischio provvedimenti a carattere pluriennale come il Green New Deal». 21 dei 169 target di sviluppo sostenibile previsti 'scadono' nel 2020, quest’anno, e l’Italia dovrebbe intraprendere una «sfida contro il tempo» per raggiungerli, afferma Asvis: tra questi traguardi, oltre alla riduzione dei Neet ci sono il dimezzamento delle morti in incidenti stradali, la diffusione delle tecnologie informatiche e la gestione ecocompatibile dei rifiuti. E secondo gli ultimi dati, quelli del 2018, siamo lontani dagli obiettivi. Tra il 2017 e il 18 c’è stato un «significativo miglioramento» per 6 obiettivi (povertà, alimentazione, energia, innovazione, produzione e consumo sostenibili, qualità della governance e istituzioni). E un «leggero» avanzamento per altri sei (salute, disuguaglianze, sistemi urbani, lotta al cambiamento climatico, ecosistemi marini). Ma sono in lieve arretramento educazione e condizione economico- lavorativa. E in «significativo peggioramento » 4 obiettivi: uguaglianza di genere, strutture igienico-sanitarie, ecosistemi terrestri e cooperazione internazionale.