lunedì 7 ottobre 2024
Appello alla Commissione europea dei rivenditori: troppo severi i requisiti che entrano in vigore nel 2025. L'azienda li rassicura: "Lavoreremo con voi per la transizione"
La linea della produzione della Grande Panda a Kragujevac, in Serbia

La linea della produzione della Grande Panda a Kragujevac, in Serbia - Ansa

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Un appello destinato a fare discutere ma che troverà molti seguaci: “fermare la transizione green”. È quello lanciato dai concessionari Stellantis che hanno chiesto alla Commissione europea di spostare i termini del “percorso verde” per evitare che il mercato automobilistico vada incontro ad una crisi dalle dimensioni inimmaginabili.

Nel 2025, di fatto tra pochi mesi, dovrebbero infatti entrare in vigore i primi limiti sulle emissioni, il primo passo di un percorso che piloterebbe progressivamente il comparto al 2035, anno in cui si potranno immatricolare automobili nuove solo se ad emissioni zero.

Stellantis ha promesso ai concessionari che lavorerà insieme a loro per la transizione energetica, puntando soprattutto sui modelli elettrici a basso prezzo di Citroen e su quelli ad alta autonomia di Peugeot. Lo scenario del nuovo anno dice che entro il 2025 nessuna delle nuove vetture vendute nel mercato europeo potrà emettere più di 95 grammi di anidride carbonica al chilometro. Un limite che spaventa tutti, in particolare i concessionari Stellantis, gruppo che pare in difficoltà nell’adattarsi alle stringenti normative. Così i cosiddetti venditori hanno lanciato un appello alla Commissione europea per spostare il limite più avanti e permettere alle aziende di elaborare un piano industriale più sostenibile. Una richiesta che segue quella dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, dei giorni scorsi.

L’idea consiste nel rinvio di due anni dell’entrata in vigore del limite. Ma la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen non sembra essere al momento disponibile a revisioni in tal senso.

Il gruppo guidato dall’Ad Carlos Tavares (in scadenza di contratto e, stando ai rumor, non in odore di rinnovo), comunque, rassicura i concessionari: “Insieme ai nostri concessionari e all’offerta Bev (battery electric vehicle, veicoli a batteria, quelli interamente elettrici o ibridi ricaricabili) esistente di 40 modelli, abbiamo già raggiunto la terza posizione sul mercato Bev dell’Ue, molto vicino a Tesla, e siamo molto orgogliosi di contribuire come squadra alla lotta contro il riscaldamento globale” precisa una nota del gruppo, aggiungendo che “i nostri concessionari beneficeranno in Europa nel 2025 di altri 6 Bev e 3 Mhev (Mild hybrid electric vehicle, veicoli ibridi senza la possibilità di ricarica della batteria tramite presa) pur avendo già in showroom alcune offerte ineguagliabili come le convenientissime Citroën ë-C3 e ë-C3 Aircross, e la Peugeot E-3008 che stabilisce il punto di riferimento di 700 km di autonomia, per citarne alcune”. “Lavoreremo con i nostri concessionari per definire il mix perfetto di vendite entro i limiti della conformità alle norme sulle emissioni di CO2, sfruttando la nostra piattaforma multi-energia come asset unico nel mercato europeo” conclude la nota.



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