Povertà nelle strade di Manila
A colpire è innanzitutto il numero: 450. Sono i bambini di strada che l’arcivescovo di Manila, il cardinale Luis Antonio G.Tagle battezzerà sabato 28 settembre nella chiesa dell’Immacolata Concezione, la Cattedrale della capitale filippina.
Oltre 55mila piccoli aiutati
A rendere possibile il solenne rito, il lavoro di assistenza e aiuto portato avanti dalla Fondazione Tulay ng Kabataan, (che significa "un ponte per i bambini"), diretta da padre Matthieu Dauchez che concelebrerà insieme al porporato e a un’altra decina di sacerdoti. La Fondazione, come ricorda AsiaNews, opera a Manila da 21 anni e nel corso della sua attività ha aiutato oltre 55mila bambini. Un impegno che si articola secondo programmi diversificati riguardanti, tra gli altri, chi abita nelle baraccopoli, quelli con esigenze speciali quanti rovistano nella spazzatura. Si calcola che ogni anno l’ong, attiva anche nell’assistenza agli anziani, accolga circa 1.500 piccoli. E questo grazie all’impegno di educatori, psicologi, educatori di comunità. L’obiettivo è garantire a questi bimbi sfortunati cure, istruzione e là dove possibile una famiglia che se ne prenda cura.
Una scatolone di lettere e disegni
Quella dei bambini di strada è una piaga sociale che nelle Filippine coinvolgerebbe circa 250mila minori, oltre 10mila nella sola Manila. Il cardinale Tagle che è anche presidente di Caritas internationalis ha più volte affrontato il problema, sia impegnandosi direttamente che condividendo quest’emergenza con il Papa cui alla vigilia del viaggio di Francesco nella Filippine portò uno scatolone di lettere e disegni realizzati appositamente da questi piccoli. E nel gennaio 2015 nel primo giorno di visita nel Paese asiatico, Francesco, malgrado il tentativo del sindaco di Manila di nascondere i piccoli, si era recato in uno dei centri della Fondazione per incontrarli e abbracciarli.
La commozione del Papa
"Mi sono commosso nel cuore – avrebbe detto in serata incontrando le famiglie – dopo la Messa quando ho visitato bambini soli senza famiglia: quanta gente lavora nella chiesa perché abbiano una famiglia, questo significa andare avanti profeticamente, mostrare cosa significa una famiglia, una abbondanza di doni da offrire con carità». Dal canto suo Tagle sottolineò che "il Papa era entrato solo per dare una benedizione e poi non sarebbe andato più via. I bambini gli si stringevano intorno, cercavano di sussurrargli alle orecchie le loro storie, avevano preparato per lui dei piccoli doni".
Darwin Ramos sarà beato?
Come detto la Fondazione "Tulay ng Kabataan" lavora dal 1998. Ad avviarla fu il gesuita francese Jean-François Thomas il cui motto era: "nessuna timidezza verso la povertà". Oggi a reggere il timone della ong è un altro sacerdote transalpino: don Dauchez. Tra i bambini assistiti, anche Darwin Ramos morto diciassettenne nel 2017 a causa della distrofia muscolare di Duchenne e per il quale la Congregazione delle cause dei santi ha autorizzato l’apertura della causa di beatificazione. Chissà potremmo avere preso un bambino di strada "beato".